Divorzio breve: ok della commissione, e la maggioranza si spacca
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Divorzio breve: ok della commissione, e la maggioranza si spacca

Divorzio breve: ok della commissione, e la maggioranza si spacca

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(AGI) - Roma, 19 nov. - Ok della commissione Giustizia delSenato, con 15 voti a favore, 5 contrari, un astenuto e duecomponenti che non hanno partecipato al voto al divorziodiretto che consente di arrivare alla cessazione del matrimoniosenza passare per la fase della separazione. La maggioranza sie' spaccata con il Nuovo centrodestra che annuncia diripresentare tutti gli emendamenti per l'aula. La proposta prevede che il divorzio possa essere chiestodai due coniugi congiuntamente in assenza di figli minorenni,di figli maggiorenni con handicap e senza figli sotto i 26 anninon economicamente autosufficienti. A favore dell'emendamento presentato dai democraticiavrebbero votato anche i senatori Gal Barani e Di Maggio.Mentre, si apprende, posizioni distinte ci sarebbero state inFi. Non avrebbe partecipato al voto Giacomo Caliendo. Avrebbevotato contro il senatore Malan e a favore, si apprende daambienti parlamentari, il senatore Falanga. "Ci rivedremo inaula" avrebbe annunciato il senatore del Nuovo centrodestra,Carlo Giovanardi, mentre la senatrice Maria Mussini ex M5S oranel Gruppo Misto avrebbe sottolineato la sua soddisfazione perlo sblocco di questo nodo. Si tratta di un tema che incidemolto nella societa' odierna atteso da tempo. SACCONI (NCD), CHIARIMENTO O LASCIO"O c'e' un chiarimento o per quanto mi riguarda lascio". Lodichiara in una nota Maurizio Sacconi, capogruppo al Senato delNuovo Centrodestra, dopo il voto in commissione Giustizia suldivorzio breve. "Gravissima anche questa sera la combinazionetra larga parte del gruppo del Pd e M5S sulla riforma deldivorzio che esclude adeguate garanzie nel caso di coniugi configli. Giustizialismo e laicismo sono la cifra di unamaggioranza anomala nella Commissione giustizia che a questopunto richiede un robusto chiarimento politico. Il NuovoCentrodestra con i suoi tre componenti e' stato fermo nelladifesa dell'elementare criterio secondo cui i diritti dei figlivengono prima dei desideri degli adulti. Nei giorni scorsiavevo minacciato dimissioni nel caso di maggioranze anomale.Per quanto mi riguarda non sono disposto a sopportarlesvolgendo la funzione di capogruppo. I temi della giustiziagiusta e della base etica della nazione sono piu' che politici.(AGI).
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