Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha incontrato oggi la stampa estera alla Farnesina. È stata l'occasione per toccare diversi punti che riguardano l'operato diretto del capo politico del Movimento 5 Stelle all'interno dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Dalla Libia alla Tunisia, dall'incontro tra il presidente del Consiglio e Trump alla Via della Seta passando per il 5G.
CINA E 5G: "Il confronto tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente Usa Donald Trump al summit Nato è stato cordiale e molto amichevole e non ci sono state minacce su web tax e dazi", ha detto Di maio ai cronisti. L'Italia "non ha mai ricevuto pressioni dagli Usa" relativamente alla sigla e applicazione del Memorandum sulla Via della Seta con la Cina. "Abbiamo ricevuto un warning dagli Usa sul 5G e facendo collaborare le nostre strutture di governo, abbiamo convenuto che servisse una ristrutturazione del nostro sistema di sicurezza cibernetica". "Quelle preoccupazioni", ha proseguito, "fanno dell'Italia il Paese con la normativa più rigida e nei miei incontri negli Stati Uniti ho constatato che anche il governo americano era pienamente soddisfatto di questo nuovo sistema normativo".
"Siamo sul mercato unico europeo dove per legge vige il principio della concorrenza": se un'azienda europea come Ericsson vuole offrire servizi 5G "può concorrere con altri soggetti e se è in grado di garantire un'offerta competitiva, vincerà sicuramente tutte le gare come lo faranno anche altre startup" che lavorano in questo settore.
LIBIA: "La Conferenza di Berlino sulla Libia rappresenta un grande momento, ma deve accelerare i suoi lavori. Gli incontri che ho avuto in questi giorni" a margine del forum Medi Dialogues a Roma, "danno un segnale chiaro: non abbiamo più tanto tempo, dobbiamo accelerare per trovare le condizioni di un cessate il fuoco nel Paese". Il ministro ha poi auspicato che la Conferenza di Berlino "possa avere una data il prima possibile".
TUNISIA: "Appena formato, il nostro obiettivo sarà riprendere subito i contatti col governo tunisino perché il memorandum con la Guardia costiera libica sta funzionando, ma abbiamo un primo flusso consistente dalla Tunisia, che va gestito e vorremmo farlo col nuovo governo".
IRAN: "Reprimere con la violenza manifestanti non violenti è inaccettabile, quello che succede in quella regione impone all'Italia di tenere aperto il dialogo con tutte le parti per favorire una de-escalation sia nel Golfo, in Siria e su tutti i dossier sul tavolo delle cancellerie europee". Ha detto il ministro riferendosi alla situazione in Iran dove le proteste contro l'aumento del carburante sono state represse nel sangue.