Luigi Di Maio, leader 5Stelle e vicepremier del governo gialloverde pensa che sulla questione morale non si possano fare sconti. A nessuno. Così sulla vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega che agita il governo in queste ore, il M5s sarà “rigido” come lo è stato nei casi Siri e Rixi. Lo dice in un forum organizzato da Il Fatto Quotidiano che in giornale diretto da Marco Travaglio pubblica su due pagine, dove il vicepremier parla anche di elezioni, immigrazione, autonomia, salario minimo, flat tax, Alitalia, Atlantia, autostrade e Benetton.
Ma sull’inchiesta della procura di Milano che riguarda la Lega il vicepremier pentastellato si aspetta ora “massima trasparenza”, perché – dice – “abbiamo reso sempre tutto tracciabile e aperto”. Ciò che da la forza al MoVimento 5 Stelle di rispondere al Pd “che mercoledì ci provocava” di rilanciare “proponendo una commissione d’inchiesta su finanziamenti a partiti e fondazioni”.
Ai giornalisti del quotidiano che gli fanno osservare che però su questa vicenda è in ballo l’alleato di governo, Di Maio si augura che “possano essere chiariti tutti gli aspetti della vicenda”. “So che c’è un audio”, aggiunge. A Matteo Salvini Di Maio non ha chiesto chiarimenti, perché quando i due vicepremier si sono incontrati al tavolo delle autonomie “non abbiamo parlato di questo”. Semmai “i chiarimenti glieli abbiamo chiesti pubblicamente” rivendica Di Maio.
Mai incontrato Savoini, il tramite tra i russi e la Lega, per altro immortalato alla cena con Putin di pochi giorni fa? Chi l’ha invitato? A domanda Di Maio risponde “mai visto né conosciuto. Ho saputo della sua esistenza leggendo di questa storia”. Quanto all’invito Di Maio dice che non sono state fatte indagini su chi abbia invitato Savoini in quell’occasione e che comunque alla cena con Putin “c’erano molte persone”.
Ma si può dire che nella Lega c’è una questione morale? Prima di questa ultima inchiesta c’era stata quella dei 49 milioni di euro spariti e poi i casi di Siri e Rixi. “Sul caso Siri abbiamo dimostrato quanto siamo rigidi” risponde il vicepremier 5Stelle, per poi aggiungere: “E per quanto riguarda i 49 milioni, io non avrei concesso la dilazione della restituzione dei soldi in 80 anni come ha fatto il Tribunale di Genova. Ma non sono un magistrato”.