Non è al centro del dibattito politico di queste settimane che precedono le elezioni politiche del 4 marzo, eppure nei programmi dei principali partiti e schieramenti ci sono dei riferimenti a quello che farebbero per l'innovazione e le startup. A volte diretti, altre meno, ecco cosa c'è scritto nei programmi di governo del Centrodestra, del Partito democratico, Movimento 5 stelle, +Europa, Liberi e uguali e 10 volte meglio.
Il programma del Centrodestra
Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia hanno presentato un programma elettorale unico. È composto da 10 punti, all'interno dei quali c'è un elenco di misure. Si tratta di obiettivi ampi più che di proposte concrete, esposti in modo estremamente sintetico.
Digitalizzazione della pubblica amministrazione
Il digitale trova spazio nel capitolo 10, che mette assieme diversi argomenti. S'intitola infatti “Più tecnologie, cultura, turismo. Tutela dell'ambiente. Efficientamento energetico”. Uno dei punti prevede “più tecnologie innovative applicate all’efficientamento energetico”. Tra gli obiettivi fissati dal centrodestra c'è poi la “piena diffusione delle infrastrutture immateriali”. Cioè piattaforme, banche dati e reti. Si punta quindi a “digitalizzare la Pubblica amministrazione, a varare un piano di ristrutturazione delle tecnostrutture e a migliorare l'utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, con particolare riferimento alle piccole e medie”.
Sostegno alle startup
Nel programma firmato da Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, si parla di “sostegno alle startup innovative”. Ma non si va oltre questa frase. L'unica misura esplicita è “la semplificazione del crowdfunding”. Non c'è alcun riferimento al venture capital e a forme di finanziamento alternative. Anche se, in altri capitoli, il programma parla di “stimolo agli investimenti pubblici e privati con le le risorse liberate dalla Flat tax”. In un altro capitolo si trova anche un punto che andrebbe nella direzione opposta a quella dei pagamenti digitali, “l'abolizione del limite all’uso del contante”.