Il premier Giuseppe Conte, in un'intervista al 'Corriere della Sera', racconta la trattativa che ha portato al via libera alla Manovra, ringrazia il capo dello Stato Mattarella e dice come ha convinto i sui vice, Di Maio e Salvini. Spunta poi anche l'ipotesi Tari nella bolletta. "Dovevo portare a casa - spiega - un risultato importante per l'Italia: evitare l'apertura di una procedura di infrazione per debito eccessivo. L'ho fatto e ne sono felice per il mio Paese. Quanto al mio ruolo, in certi passaggi è necessario enfatizzarlo, altre volte preferisco operare sintesi in maniera più discreta".
"È stata una trattativa con alti e bassi - continua - che ho cercato di affrontare con perseveranza e tenacia. Sapevo di dover raggiungere un obiettivo utile al mio Paese. E ho cercato di perseguirlo sapendo che c'erano condizioni non solo tecniche ma politiche delle quali tenere conto nell'interesse del Paese". "Con l'Europa bisogna dialogare, sempre - insiste il premier - E questo mi pare di averlo fatto con ostinazione. Ma bisogna anche farlo senza rinunciare al proprio programma politico e ai propri obiettivi".
E per quanto riguarda l'assenza, ieri in conferenza stampa dei vice, spiega: "Erano assenti giustificati. Inutile ricamare su problemi inesistenti. Avevano impegni istituzionali e mi avevano avvertito che non potevano essere presenti". "Attraversare una procedura di infrazione - ribadisce a proposito della Manovra - che avrebbe messo sotto controllo i conti dell'Italia per sette anni, inutile negarlo, avrebbe avuto un costo politico molto elevato, e forse non del tutto prevedibile. L'impianto della manovra è rimasto quello iniziale. Ci hanno dato flessibilità e abbiamo introdotto dei meccanismi per reperire le risorse finanziarie. Non abbiamo mai pensato a una manovra-schiaffo, a una ribellione antieuropea. Non avevamo argomenti pregiudiziali per dimostrare qualcosa. Il nostro è un approccio pragmatico: avevamo solo da rispettare gli impegni presi con gli elettori".
E su Di Maio e Salvini: "Ci siamo resi conto tutti che questo non giovava all'interesse del nostro Paese. E a quel punto, per evitare che il negoziato si complicasse, ho chiesto e ottenuto una linea di comunicazione più attenta". Conte ringrazia quindi "tutti i ministri, e anche ai parlamentari che hanno dovuto pazientare e non hanno potuto procedere speditamente, in attesa che la trattativa fosse conclusa. E il capo dello Stato. Sergio Mattarella, ha seguito come sempre il negoziato da vicino, con attenzione e saggezza, senza farci mancare il suo pieno sostegno".