Conte: "Siamo i custodi del pianeta, accordo di Parigi è stella polare"

Investimenti per il sostegno all'infanzia, inclusive business a sostegno di un'economia sociale, sostenibilità dell'habitat tramite l'elaborazione di politiche di pianificazione a livello regionale. Sono questi i temi al centro del confronto in corso al G20 di Buenos Aires.
E in linea con queste premesse, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha sottolineato l'urgenza di accelerare il processo di avvicinamento ai Sustainable Development Goals (SDGs), cioè gli obiettivi prefissati dalle Nazioni Unite da raggiungere entro il 2030, si apprende. La questione climatica è uno dei nodi cruciali di questo G20 come era stata ad Amburgo. Il governo italiano ha ricordato come pochi giorni ci separino ormai dalla Cop 24 di Katowice, sottolineando la sensazione di urgenza per una transizione energetica e del sistema produttivo.
A tal proposito, Conte ha posto l'accento su tre nodi di confronto: l'accordo di Parigi rimane la stella polare per ciò che concerne il climate change; in ossequio a questo, ha ribadito che in Italia dal 2025 non sarà più possibile produrre energia utilizzando il carbone, partendo dal presupposto che privilegiare l'economia circolare è una direttiva fondante dell'esecutivo italiano, come previsto dal contratto di governo; infine, il fatto che la transizione energetica e clima-resiliente rappresenta un'opportunità economica per rafforzare l'occupazione, modernizzare le infrastrutture dei nostri Paesi e salvaguardare i cittadini di fronte all'incremento dei fenomeni climatici estremi.
A tal proposito il premier ha ricordato in chiusura le recenti devastazioni ambientali che sono costate care al nostro Paese in termini di vite umane. Lo ha fatto con un monito di responsabilità generale, specificando che "non possediamo il pianeta, ma ne siamo custodi e abbiamo una responsabilità nei confronti dei nostri figli e dei nostri nipoti a cui consegneremo questo pianeta".
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