A sinistra serve un nuovo patto che vada oltre il Pd. A sostenerlo è il presidente di Articolo Uno, Pier Luigi Bersani, che, in un'intervista a Repubblica, dice: "Serve un gesto politico forte e generoso. Un passaggio creativo. Senza inseguire equilibrismi centristi. Serve una chiamata molto larga a sensibilità ambientali, sociali, civiche. E poi un tavolo, una svolta programmatica che ci aiuti a rompere il muro tra elettorato di centrosinistra ed elettorato 5 stelle".
Quindi un nuovo soggetto? "Per me sì. Ma lo decide il percorso. Che sia un'alleanza, una federazione, o qualcosa di completamente nuovo, deve venire da lì Articolo 1 vuole essere il fermento di questo processo, come si vede in questa festa, dove abbiamo invitato Conte, Tsipras, Marco Bellocchio". Quindi nel Pd non rientra? "Vede - risponde Bersani - con una domanda del genere siamo ai vecchi attrezzi. Il Pd ha lanciato la costituente delle idee, cominciamo da lì. E speriamo non sia solo delle idee".
Lei è indulgente con i 5 stelle, che hanno un modello di partito autoritario e sono capaci di incarnare con uguale scioltezza slogan sul reddito minimo o sulle Ong taxi del mare. "Senza paternalismi, in politica vale quel che vale in pedagogia: credili migliori, diventeranno migliori. Nel 2013 il Pd e i 5 Stelle hanno avuto il 25 per cento, noi un pelo avanti. Poi non vedi la destra, ne fai il principale nemico, e dopo 5 anni il Pd va a meno 7 e loro a più 7. Dopo i 5 stelle fanno l'accordo con la destra e dimezzano i voti. Mi chiedo e chiedo: non ci sarà una ragione contigua tra questi abbandoni? Si è concesso troppo, per un verso e per l'altro, a umori di destra. Serve un programma univoco che possa unire questi due popoli".
E si può fare con Conte premier? "Gli do un consiglio non richiesto. Per un bel po' il concetto di crisi di governo sarà una tigre di carta, e davanti a una tigre di carta si può morire solo di spavento. Perciò, al meglio della mediazione, si tira dritto". Cosa pensa di Italia viva? "Renzi insegue la sua vocazione con altri mezzi. Che avesse in testa un partito personale, orientato al centro, per tagliare ogni ponte perfino coi simboli della sinistra, lo ha dimostrato negli anni in cui è stato nel Pd. Ha aperto un varco alla destra nei ceti popolari, e quella destra ha buttato giù una a una le nostre roccaforti. È stata questa l'origine del nostro strappo, non si azzardino a paragonarlo ad altri".