“Per risolvere i problemi servono l’Europa e il Ppe”. Antonio Tajani, vicepresidente del Ppe e di Forza Italia lo dice in un’intervista a Il Giornale, che però obietta che FI è al tempo stesso europeista, antisovranista ma anche alleata della Lega. Come può stare tutto ciò insieme. All’obiezione, il dirigente forzista risponde dicendo che “essere alleati non significa avere le stesse posizioni su tutto”, altrimenti “saremmo per il partito unico e invece non lo siamo mai stati”.
Quanto alla cena promossa da Mara Carfagna che ha radunato tutta l’area anti-Salvini, Tajani obietta che “Forza Italia non è mica una caserma: ognuno dà il proprio contributo, ben accetto” e che il solo “uscirne significa tradire gli elettori”.
E a quella parte di Forza Italia che guarda a Renzi con simpatia, Tajani dice che “con Renzi è impossibile qualsiasi accordo, perché è stato segretario del Pd, è il centro del centrosinistra e sostiene un governo di cui noi siamo all’opposizione, anche se non distruttiva”. Per poi precisare: “In Europa non faremo la guerra a Gentiloni perché è del Pd: a Bruxelles si tutela l’interesse nazionale e non interessi di bottega”.
Forza Italia parteciperà alla manifestazione del 19 ottobre? “L’invito è ben accetto" risponde Tajani "ma bisogna parlare con gli alleati”. “Il centrodestra" aggiunge "deve essere coeso e la coesione non si ottiene solo con le manifestazioni. Noi siamo a schiena diritta. Non può esserci una forza politica che decide e tutti seguono. Quando Berlusconi rappresentava la prima forza politica, consultava tutti prima di decidere”. Quanto al referendum e la legge elettorale, il dirigente forzista sostiene che “le leggi elettorali si fanno tutti insieme e un maggioritario all’inglese potrebbe non garantire la governabilità, così come un referendum rischia di essere bocciato dalla Consulta”. Meglio allora “una proposta di riforma del centrodestra”, anche se l’attuale legge “in fondo non è così malvagia” sostiene Antonio Tajani.
Infine per le prossime regionali, Tajani precisa che “noi siamo interessati alla Campania e alla Toscana. In Emilia Romagna e in Calabria il candidato sarà leghista” così come in Umbria “sosterremo la candidatura leghista” ma “sui nomi bisogna ancora chiudere gli accordi” afferma.