Roma - Bufera sul Movimento 5 stelle per la vicenda delle firme false a sostegno della lista presentata nel 2012 alle elezioni comunali di Palermo: otto parlamentari e attivisti pentastellati sono indagati con l'accusa di violazione del testo unico 570 del 1960 e saranno interrogati dalla settimana prossima, dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal pm Claudia Ferrari, che si avvalgono delle indagini svolte dalla Digos. La decisione giunge a seguito dell'incrocio delle dichiarazioni dei tre testimoni poi divenuti indagati - la deputata regionale Claudia La Rocca, che ha ampiamente collaborato, e due attivisti, che hanno fatto una serie di ammissioni - con quelle del superteste Vincenzo Pintagro e con il disconoscimento delle firme da parte di coloro che avevano appoggiato la lista
CLAUDIA LA ROCCA ANNUNCIA AL M5S DI VOLERSI SOSPENDERE
Il caso delle firme false scuote il MoVimento e sul blog di Beppe Grillo arriva l'invito perentorio:"Chiediamo a tutti gli indagati nell'inchiesta di Palermo di sospendersi immediatamente dal Movimento 5 Stelle non appena verranno a conoscenza dell'indagine nei loro confronti a tutela dell'immagine del Movimento e di tutti i suoi iscritti. L'avvenuta sospensione deve essere comunicata attraverso una mail all'indirizzo listeciviche@movimento5stelle.it".
ALESSANDRO DI BATISTA: SUL CASO DELLE FIRME FALSE NON FAREMO SCONTI
Sulla stessa linea del fondatore del M5s anche Alessandro Di Battista: "Bisogna sapere chi sono. Quando sapremo chi saranno gli si chiede di autosospendersi", ha detto il parlamentare pentastellato a margine della tappa brindisina del 'Trenotour', rispondendo alle domande dei giornalisti sull'inchiesta della Procura di Palermo, relativa a presunte firme false nella presentazione delle liste per le amministrative del 2012, e che coinvolge otto esponenti del Movimento Cinque Stelle.
L'AFFONDO DI MATTEO RENZI: GRIDAVANO "ONESTA'", ORA GRIDANO "OMERTA'"
Intanto il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, non si è lasciato sfuggire l'occasione per attaccare il partito di Grillo. "Pensate che chi gridava 'onestà onestà' ora ha solo cambiato una consonante e dice 'omertà omertà' e si ritrova a difendere le loro firme false", ha detto durante il seminario organizzato da Area popolare (Ap) sulle riforme.