Roma - Il premier Matteo Renzi ha annunciato un concorso per mettere in cattedra più di 63 mila professori "Trovo simbolico che il giorno in cui approviamo al Senato la riforma costituzionale, facciamo il primo step per il concorso che mettera', a settembre, in cattedra 63.712 nuovi insegnanti".Così Matteo Renzi, in conferenza stampa. "Vi sono due buone notizie: la prima, piu' semplice da raccontare, ancora ardita da realizzare, perche' ci sono tante cose da fare e viaggeremo come treni - ha aggiunto - 63.712 insegnanti sono un grande investimento sulla scuola perche' questo paese ha un futuro se riparte da valori". "Per i professori entrare a scuola non e' un diritto, ma una responsabilita'" aggiuge Renzi "Vogliamo fare una scelta legata alla qualita' dei nuovi insegnanti perche' sono il bene piu' prezioso, gli diamo i nostri figli. Entrare a scuola non e' un diritto, abbiamo sanato al situazione dei precari proprio per questo, ma una grande responsabilita', e' un dono. Ecco perche' bisogna scegliere le persone migliori. Un pensiero a chi aveva detto che non intervenivamo sulla scuola, mai nessun governo ha messo tanti soldi sulla scuola". "Per noi blairiani - continua Renzi - la parola d'ordine e' 'education, education, education'".
Furbetti Cartellino - Il licenziamento del dipendente pubblico che timbra il cartelino e se ne va "non e' una possibilita', non e' un optional ma un obbligo. E' questa la differenza con il passato" dice Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio parla di norme più semplici e soprattutto più efficaci per punire chi timbra e abbandona il posto di lavoro "La norma e' semplice: se ti becco a timbrare e andare a casa ti licenzio in 48 ore. E' il dirigente che deve scegliere. La differenza con il passato e' che le norme che ci sono non sono efficaci come queste" sottolinea.
"Ci puo' essere il caso di chi timbra in entrata e poi, per andare a prendere il figlio che si e' fatto male a scuola, dimentica di timbrare in uscita. Puo' accadere. Ma il caso dell'impiegato di Sanremo che timbra in mutande - ricorda - a me non fa ridere".
Banche - Il premier si è soffermato a lungo a parlare di banche, più solide di quanto non possa apparire. "Il sistema italiano e' solido, nel mirino non ci sono le banche italiane, ma alcune banche: e' il mercato e bisogna rispettare le regole del gioco". Rispondendo ad una domanda sulle eventuali mancanze delle autorita' di vigilanza, da Bankitalia alla Consob, Renzi ha aggiunto: "I segnali sono di serieta' delle istituzioni, ci sono segnali di forza, di solidita' e di fiducia. Sono critiche che respingo". "Il mondo delle banche italiane ha la necessita' di cambiamenti significativi" e le turbolenze dei mercati di questi giorni possono "accelerare un processo di consolidamento". dice il premier "Non sottovalutiamo quello che sta accadendo - ha detto Renzi riferendosi ai corsi di borsa - ma puo' diventare opportunita' per accelerare un percorso che alcune banche avrebbero gia' dovuto fare da tempo. Il mondo delle banche in Italia ha la necessita' di cambiamenti significativi". Renzi cita la riforma delle Popolari e dice che "per anni e' passato messaggio sulle banche popolari di sostanziale disinteresse, ma quel meccanismo non funzionava e noi abbiamo canmbiato le regole. Oggi le Popolari hanno le caratteristiche per essere protagoniste di un consolidamento interessantissimo, ci saranno alla fine meno banchieri e poltrone e piu' risorse per il credito. Piu' meccanismi trasparenti. Questo processo di consolidamento mi fa dire che queste turbolenze possano essere una grande opportunita' per il sistema italiano".
Quattro corpi di polizia - "Le forze di poizia passano da 5 a 4, il corpo forestale dello stato passera' ai carabinieri. Dicevano che era impossibile, questa legislatura e' una legislatura nella quale cerchiamo di rendere possibile tutto cio' che sembrava impossibile". dice Renzi, spiegando che il corpo della Forestale viene assorbito dai Carabinieri. "Dicevano che era impossibile, questa legislatura è una legislatura nella quale cerchiamo di rendere possibile tutto ciò che sembrava impossibile". Anche le autorità portuali vengono ridotte: "Esistono 24 Autorità e soprattutto molte procedure. La semplificazione riduce a 15 le Autorità portuali, con una sana e seria politica di coordinamento"
Ue - Dopo le polemiche degli ultimi giorni e il botta e risposta a distanza con il presidente della Commissione europea, il premier ha detto che anche se "Juncker ha sbagliato parole, pazienza. Quello che mi interessa è che non sbagli politiche per l'Europa". E ha chiarito: "Io voglio più Europa, ma che funzioni e che abbia regole uguali per tutti. Che le regole che valgono per me valgano anche per altri, che non ci sia doppio standard". Per il premier, l'Italia non è nella posizione di "sorvegliata speciale in Ue, ma il motore. L'Italia è più forte di un certo tipo di racconto che parte dal presupposto che alle porte ci siano la Troika, la Grecia, è un racconto tipico della politica italiana, ma non è così", ha risposto a gli chiede se è immaginabile il ricorso al fondo europeo Esm. In merito al battibecco con Juncker, ha concluso: "Non sono qui a fare il portavoce di un litigio, se si usano in conferenza stampa espressione sbagliate, pace, non sono permaloso".
Apple e Cisco - Un'altra novità riguarda gli investimenti di grandi aziende come Apple e Cisco: "Sul tema del digitale e dell'innovazione vorrei segnalare che avevo messo nella enews la chiusura di due colpi importanti per il nostro sistema Ict, il primo con Cisco il secondo con Apple. Credo sia uscito un comunicato da Cupertino, casa madre Apple: aprirà a Napoli, una bella realtà di innovazione, di apps, credo circa seicento persone, se ho visto bene i numeri", ha detto Renzi. "Domani - ha aggiunto - Tim Cook (il numero uno di Apple, ndr) sarà qua, ci parleremo dopo l'incontro a Milano di novembre scorso e dopo l'ottimo accordo governo-Apple sulle pendenze fiscali. Ci sono cento milioni di euro di investimento di Cisco in Italia, da Vimercate a Scampia, iniziative molto belle. E questi annunci sull'Ict sono solo i primi due".