Quante volte, alla guida, vi siete sentiti ripetere di tenere le mani sul volante? E quante volte – poi – proprio dal volante le avete spostate per rispondere al cellulare, bere un sorso d’acqua o impostare il tragitto sul navigatore? Quante volte avete lasciato suonare l’allarme della cintura di sicurezza non inserita: “tanto tra due minuti sono a casa”? Quante volte non avete guidato d’anticipo dando la colpa a una curva troppo stretta o non avete controllato la pressione dei pneumatici perché “vado di fretta”?
“Pensandoci – in effetti – mi è capitato”, risponde chi può ancora farlo.
“Ne basta una”, direbbe invece chi non ne ha più la possibilità.
È strano pensare che il primo incidente stradale avvenne proprio il giorno in cui nacque il primo autoveicolo. Infatti, mentre l’inventore Nicolas Joseph Cugnot stava collaudando – nel 1769 – il suo triciclo a vapore, andò a sbattere contro un muro. Da quel giorno di strada se n’è fatta parecchia: c’è chi considera la guida una passione, chi macina chilometri per raggiungere destinazioni lontane. Qualcuno utilizza la macchina per spostarsi ogni giorno, altri scelgono di affittarla e condividerla – così da ridurre l’impatto ambientale. Qualcuno preferisce altre tipologie di motori, come le due ruote o i mezzi pubblici.
Una cosa, però, deve accomunare queste varie modalità di spostamento: il rispetto delle misure di sicurezza stradale. L’obiettivo fondamentale di queste regole è quello di arginare il numero degli incidenti che – stando ad analisi ben precise – hanno ucciso più persone rispetto alle guerre combattute dall’invenzione dell’auto a oggi, conflitti mondiali inclusi. Secondo il piano dell’UE, che aveva registrato nel 2018 in Italia una positiva riduzione della mortalità su strada con un -2% rispetto al 2017, l’anno in corso ha riportato, solo nei primi mesi, un dato parziale in netto peggioramento con una stima del +7% (con maggiore influenza sulle autostrade, perché distrarsi un secondo a velocità elevate corrisponde a guidare ciechi per metri).
Molte di queste vittime si sarebbero potute evitare grazie a piccoli accorgimenti che salvano la vita. Sull’onda di questo ‘bisogno di consapevolezza e responsabilizzazione’ nasce il progetto digitale Enjoy e la Guida Sicura, partnership tra il car sharing Eni e i Centri di Guida Sicura ACI – SARA, strutture all'avanguardia in Europa che impiegano le più moderne tecnologie per formare i conducenti.
Quest’iniziativa – principalmente dedicata agli utenti Enjoy ma fruibile anche da chiunque volesse rispolverare le nozioni fondamentali per condurre un veicolo riducendo i rischi – ha come scopo fondamentale quello di mettere al primo posto la sicurezza attraverso “10 video informativi, tanti quiz per mettersi alla prova e, in palio per gli utenti Enjoy, 30 corsi di guida sicura offerti dai Centri Guida Sicura ACI-SARA”.
Dall’inizio di questo dicembre, ogni settimana è prevista una nuova pillola illustrativa della durata di un minuto circa per imparare insieme a prestare la giusta attenzione; con dei brevi quiz dedicati potremo in seguito testare la nostra preparazione e – fino all’ultimo giorno dell’anno - iscriverci all’estrazione (che ci sarà il prossimo 14 febbraio) per vincere i corsi di guida sicura.
Una proposta come questa è importante per invertire il paradigma trasformando la domanda iniziale in un quesito più utile a migliorare le statistiche e ridurre il tasso incidentale del nostro paese; dal ‘Quante volte’ – quindi – tutti noi possiamo passare al ‘Sai qual è la corretta posizione da assumere al volante; il modo giusto di evitare un ostacolo e affrontare una curva sul bagnato?’ E andare poi a scovare la risposta qui con un semplice clic.
È vero, sì, che le nuove tecnologie stanno facendo tanto per migliorare il mondo in cui viviamo ma il primo viaggio che siamo chiamati a compiere per guidare con responsabilità e coscienza – come spesso accade – è proprio un viaggio dentro noi stessi, perché il motore verso una strada più sicura sei tu.