Musica: Brahem e Primavere arabe, arriva capolavoro "Souvenance"
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Musica: Brahem e Primavere arabe, arriva capolavoro "Souvenance"

Musica: Brahem e Primavere arabe, arriva capolavoro "Souvenance"

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(AGI) - Roma, 12 mar. - Anouar Brahem torna a incidere per Ecmsei anni dopo "The Astounding eyes of Rita", e lo fa con uncapolavoro segnato dalle Primavere arabe, la prima delle quali,e l'unica riuscita, ha avuto luogo nella sua Tunisia. "C'evoluto molto tempo per scrivere questa musica", spiega Brahemdi "Souvenance (Ricordo)", un doppio album nato al termine diuna serie di rivolgimenti politici nel mondo arabo. E che hannofinito per avere conseguenze sullo stesso suo mondo sonoro:"Non rivendico un legame diretto tra le mie composizioni e glieventi della Tunisia -sottolinea- ma ne sono rimastoprofondamente colpito". Colpito, fino al punto di raccontarloanche nella copertina del cd: un giovane che corre in mezzo alfumo dei lacrimogeni. L'album e' stato registrato a Lugano nel maggio del 2014 eha visto Brahem comporre per violini, per la prima volta nellasua carriera. Ad accompagnarlo in questa nuova avventura c'eral'Orchestra della Svizzera italiana, diretta da Pietro Mianiti,"molto disponibile e aperto" alle intuizioni dell'artistatunisino. Manfred Eicher, fondatore di Ecm, "ha svolto un ruoloimportante nei processi decisionali". "Souvenance" e' un album raffinato (ma quale lavoro diBrahem non lo e'?) ipnotico, austero, anche drammatico. Ancoraprima delle Primavere politiche, sottolinea l'artista, "sentivoil bisogno di provare qualcosa di nuovo. " Poi "ho dovutoattendere che la pressione cedesse, prima di poter riprendereil lavoro". L'idea iniziale era una scrittura per pianoforte main seguito, incoraggiato da Eicher, si e' fatta strada lanecessita' di un lavoro per orchestra, in grado di costruire untessuto adeguato in cui l'oud talvolta potesse, di volta involta, inserirsi. "Tutti gli strumenti hanno dovuto attendereper trovare il proprio spazio", spiega, lasciando intendere checio' puo' rappresentare una sfida per chi arriva dal jazz. "Quello spazio -continua- esiste in Souvenance- ma e' diventatopiu' penetrante, piu' diretto". Il ruolo del basso di BjornMeyer "forte e centrale", quello del clarinetto di Klaus Gesing"piu' difficile da definire, ma importante". "Per unascoltatore", afferma, "non e' facile indovinare quale partisono improvvisate e quali scritte". A collaborare all'orchestrazione e' arrivato il compositoreaustriaco Johannes Berauer. "Tutto questo lavoro è stato nuovascoperta", sottolinea Brahem. "I miei studi musicali-sottolinea- erano stati dedicati solo alla nostra musicatradizionale e dunque non avevo in mente modelli compositiviquindi non avevo modelli compositivi. E non ero attratto nel daqualel potenza e quel volume che un'orchestra e' in grado difornire", un'orchestra da camera il cui suono "puo' esseredavvero emozionante". (AGI).
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