Libri: Milano Pastis, rapina di via Montenapoleone diventa un noir
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Libri: Milano Pastis, rapina di via Montenapoleone diventa un noir

Libri: Milano Pastis, rapina di via Montenapoleone diventa un noir

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(AGI) - Roma, 7 ott. - Una rapina, un fatto di cronaca, maanche un racconto dell'Italia del boom economico, e dei misteriche si addensano intorno ai primi anni del centrosinistra."Milano Pastis" (Nerocromo 2015), il noir d'esordio di DavidePappalardo, e' liberamente ispirato alla famigerata rapina divia Montenapoleone, che diventa il fulcro di un romanzo giocatosull'asse Milano-Marsiglia. "Siamo nel 1964, e' il 15 aprile.In pieno boom economico. Siamo in un'Italia in profondocambiamento, anche politico. Siamo nel bel mezzo delle primeesperienze dei governi di centrosinistra -spiega all'AGIl'autore- la rapina invece di essere compiuta in sordina, conpassi felpati e discrezione, avviene in un clima da spettacolo.Si vuole ingigantire un'azione criminale per creare un clima dapaura. E molti anni dopo un funzionario di polizia che feceanche carriera ricollego' quest'azione criminale ai tentatividi destabilizzazione politica in atto nel paese". C'e' un riferimento al Piano Solo di De Lorenzo? "Il PianoSolo viene concepito in quell'anno, ma verra' allo scopertodiverso tempo dopo. Non e' escluso che un'azione come quella divia Montenapoleone -prosegue Pappalardo- possa essere statamessa in atto proprio per far saltare qualche testa che siopponeva a quel disegno. Intendiamoci pero', il mio e' unromanzo. Non si tratta ne' di un saggio ne' di un'inchiesta,anche se mi sono documentato parecchio. Siamo quindi nel campodelle ipotesi e non mi offendo mica se qualcuno la definira' difantapolitica. La storia c'e' nel mio romanzo, ma rimane moltosotto traccia, per una mia precisa scelta: quella diprediligere il racconto umano all'inchiesta che pure in parteho svolto". E qui corre l'assonanza con Jean Claude Izzo: "Il titolo-sostiene Pappalardo- e' innanzitutto un omaggio a lui, algrande scrittore marsigliese. Il Pastis e' un liquoreprovenzale molto diffuso a Marsiglia, la seconda citta' dellaFrancia, per molti anni considerata una delle capitali mondialidel crimine. Il Pastis evoca quindi le bettole del VecchioPorto, locali fumosi, attaccabrighe. Molti dei banditi di viaMontenapoleone erano francesi, alcuni venivano proprio daMarsiglia e altri si erano "formati" all'universita' delcrimine marsigliese, il carcere di Melun, denominato anche"Hotel Marseille". Se a questo aggiungiamo che in dialettoprovenzale-occitano e anche in lombardo pastis vuol direpasticcio, il gioco e' fatto". (AGI).
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