Lavoro: agroalimentare, domani in piazza Flai Cgil e Uila Uil
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Lavoro: agroalimentare, domani in piazza Flai Cgil e Uila Uil

Lavoro: agroalimentare, domani in piazza Flai Cgil e Uila Uil

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(AGI) - Roma, 28 nov. - Domani manifestazione nazionaleorganizzata da Flai Cgil e Uila Uil a Roma, "Agroalimentare illavoro che vogliamo", con gli interventi di Stefano Mantegazza,Segretario Generale Uila e di Susanna Camusso, SegretarioGenerale Cgil. I due sindacati vogliono contrastare laliberalizzazione dei voucher, la cancellazione della cassaintegrazione straordinaria e in deroga, il controllo adistanza, il demansionamento e la modifica all'art. 18,contenute nel Jobs Act. Tra le priorita' richieste, interventiper il settore della forestazione ed azioni concrete da partedel Governo e del parlamento per una riforma del mercato dellavoro agricolo che sia trasparente e legale, in grado dicontrastare efficacemente i fenomeni di intermediazioneillecita e lavoro nero. "Domani saremo in piazza - spiegaStefania Crogi, Segretario Generale della Flai Cgil - per unlavoro che abbia piu' contrattazione, piu' diritti e piu'tutele. Siamo preoccupati per quella che si configura come unaliberalizzazione dei voucher a tutti i settori, generandoun'area di lavoro "grigio", che crea lavoratori di serie B conmeno tutele, dall'indennita' di disoccupazione alla maternita'o alla malattia". "Caporalato e sfruttamento in agricoltura -aggiunge il Segretario Generale della Flai -sono fenomeni chevorremmo vedere debellati e questo sarebbe possibile anche conle misure contenute nella nostra proposta sul mercato dellavoro agricolo, che, a costo zero, disegna regole trasparentie legali per l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro inagricoltura. Aspettiamo da mesi che Governo e Parlamento leprendano in considerazione. Sono 100.000 coloro costretti arivolgersi ai caporali, solo nel settore agricolo: uomini edonne assunti per lavorare anche 14 ore al giorno, portando acasa 25 euro a fine giornata. Il peso dell'illegalita', chericade sulle spalle di questi lavoratori ma anche sull'economiadell'intero Paese, e' una zavorra che affossa questo settore enon e' una cosa che possiamo permetterci". "Infine - concludeStefania Crogi - la questione dei lavoratori forestali: sequesti lavoratori fossero utilizzati in modo coerente erazionale, se ci fosse una governance seria, potrebbero essereutili a capovolgere la situazione di un Paese che conta 6600comuni ad elevato rischio idrogeologico. Sarebbe necessariovalorizzare le professionalita' e le competenze dei forestaliin maniera adeguata, magari iniziando dal contratto e iniziandoa pagare gli stipendi arretrati anche da 18 mesi". (AGI)Ing
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