Expo: Scanavino, nuova politica agricola per il Mediterraneo
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Expo: Scanavino, nuova politica agricola per il Mediterraneo

Expo: Scanavino, nuova politica agricola per il Mediterraneo

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(AGI) - Roma, 6 ott. - "Serve un forte impegno da parte dell'Ueper lo sviluppo di una area di produzione euro-mediterranea,che sappia misurarsi con le sfide legate alla coesione socialee alla sostenibilita' ambientale". Lo ha detto il presidentenazionale della Confederazione italiana degli agricoltori-Cia,Dino Scanavino, che e' e' intervenuto alla discussione sullaDichiarazione Finale del Congresso della Fondazione del DialogoSud-Nord Mediterraneo, a cui era presente il Commissarioeuropeo responsabile per la Politica di vicinato Johannes Hahn. Scanavino ha chiesto con forza "una nuova politica agricolaper il Mediterraneo che, passando da una funzione meramente dimercato, vada a incidere sulla riduzione dei divari interninelle condizioni di vita delle popolazioni locali impegnate inagricoltura e sulla creazione di opportunita' occupazionali".Una nuova politica che deve vedere protagonista l'Europa. "C'e' bisogno -ha detto il presidente della Cia- di unforte impegno da parte dell'Ue per lo sviluppo di un'area diproduzione mediterranea che sappia misurarsi con le sfidelegate alla coesione sociale e alla sostenibilita' ambientale.Si assiste a livelli di sviluppo agricolo e a politichesettoriali e territoriali molto differenziate, che nonfavoriscono una visione strategica dell'area mediterranea subase regionale". Questo non e' piu' tollerabile anche perche'e' di tutta evidenza "l'urgenza di uno sviluppo equo e diffusonel bacino del Mediterraneo, in un periodo cosi' drammatico difrattura e divisione, dove e' difficile individuare lo spiritodi una comunita' euro-mediterranea. E' quindi oggi piu' che mainecessario -ha incalzato Scanavino- fare appello alle energie ealla volonta' delle istituzioni e delle associazioni quipresenti, unita alle partecipazione da protagonisti degliagricoltori, affinche' si assuma piena consapevolezza che soloattraverso il dialogo, la collaborazione reciproca e concretiprogetti di cooperazione allo sviluppo, potra' trovaresoluzione la fitta rete degli odierni squilibri". Per farlo occorre insistere sui temi che da sempre la Ciaporta avanti: la biodiversita', lo sviluppo sostenibile, lasicurezza alimentare, la difesa dei territori -quei territoriche hanno originato la Dieta mediterranea che l'Unesco hariconosciuto come patrimonio dell'umanita'- assicurandoprotagonismo agli agricoltori, puntando sul ruolo dei giovani edelle donne, favorendo attraverso l'agricoltura il dialogoeuro-mediterraneo che produca -com'e' negli intendimenti enelle prassi della Confederazione- "uno sviluppo agricolosostenibile e integrato del Mediterraneo, come sistema percontrastare la crisi economica, la disoccupazione giovanile, la'desertificazione umana' delle zone rurali, l'immigrazione". "A 20 anni - ha concluso - dall'inizio del Processo diBarcellona e a 7 anni dall'istituzione dell'Unione per ilMediterraneo, l'Europa dovra' finalmente essere protagonistadel cambiamento. E' chiara la necessita' di una nuova Ue in unanuova area euro-mediterranea".(AGI)
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