Crisi: intesa Coldiretti/governo salva formaggi e salumi italiani
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Crisi: intesa Coldiretti/governo salva formaggi e salumi italiani

Crisi: intesa Coldiretti/governo salva formaggi e salumi italiani

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(AGI) - Roma, 29 nov. - E' stata salvata circa 1/3 dellaproduzione nazionale di prosciutti e formaggi Made in Italy adenominazione di origine, dal Parmigiano al Grana dalprosciutto di Parma a quello San Daniele messi a rischio da unascorretta definizione delle zone vulnerabili ai nitrati cheavrebbe fatto chiudere migliaia di stalle. E' quanto afferma la Coldiretti nell'evidenziare glieffetti del "piano salva stalle" siglato dal Presidente dellaColdiretti Roberto Moncalvo e dai ministri all'AgricolturaMaurizio Martina e all'ambiente Gian Luca Galletti nell'ambitodel forum "Made in Italy dopo Expo 2015" promosso dalPresidente della Coldiretti Lombardia Ettore Prandini. Il piano "salva stalle" prevede che - sottolinea laColdiretti - entro 45 giorni il Governo emetta un decreto perla ridefinizione delle zone vulnerabili, dopo il quale leRegioni avranno 30 giorni per disegnare la nuova mappa digestione degli effluenti da allevamento. Le zone vulnerabili danitrati - inizialmente designate dalle Regioni perfronteggiare la procedura di infrazione avviata dallaCommissione europea per l'incompleto recepimento delladirettiva comunitaria - risultano pari a circa 4 milioni diettari che si concentrano nelle aree di pianura e rappresentano quasi il 31,8% della superficie agricolautilizzabile secondo una mappa vecchia di oltre 20 anni cherischiava di mettere in ginocchio gli allevamenti del nordItalia (Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia edEmilia Romagna) con migliaia di aziende destinate a chiudere ela conseguente perdita di posti di lavoro. "L'accordo per la revisione e' dunque un passo determinanteper salvare gli allevamenti italiani e continuare ad assicurarela produzione di salumi e formaggi Made in Italy", ha affermatoil presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nelsottolineare che "la revisione e' giustificata dagli studirecenti dell'Ispra che hanno chiarito come il coinvolgimentodella fonte zootecnica nelle problematiche ambientali sia deltutto trascurabile o minimo mentre assume un forte rilevanza ilcontributo di altre sorgenti in particolari minerali".L'agricoltura - conclude la Coldiretti - ha un impatto diappena il 10 per cento sulle falde, tutto il resto deriva dascarichi industriali e residenziali che si sono moltiplicatiper l'espansione urbanistica. (AGI) Bru
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