Alimentare: pomodoro, aumenta export 1 semestre 2015
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Alimentare: pomodoro, aumenta export 1 semestre 2015

Alimentare: pomodoro, aumenta export 1 semestre 2015

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(AGI) - Roma, 13 ott. -Con un valore di circa 800 milioni dieuro, nel primo semestre 2015, l'export dei derivati delpomodoro continua a crescere, facendo registrare il segnopositivo sia in valore che in volume per tutti i derivati, conun aumento complessivo del 5,8% in volume e 8,7% in valore,rispetto ai primi sei mesi dell'anno precedente. A rilevarlo sono i dati Istat relativi al primo semestre2015, diffusi dall'Anicav, l'Associazione Nazionale IndustrialiConserve Alimentari Vegetali che, con 110 aziende associate in12 Regioni, e' la piu' grande associazione di rappresentanzadelle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo. Il prodotto piu' amato all'estero si conferma il pelato,intero e non intero, che rappresenta il 48,3% di tutto l'exportdei derivati del pomodoro. In confronto al I semestre 2014, ilpelato ha registrato un aumento del 2,7% in volume e dell'1,5%in valore. Oltre confine, aumenta anche la passione per i pomodori nonpelati, interi e non interi, che rappresentano il 16,7%dell'export complessivo (+17% in volume e +13,2% in valorerispetto al I semestre 2014), per la passata (16,5%), per cuisi registra un aumento del 9,4% in volume e del 15% in valore,e per il concentrato, che costituisce invece il 18,5% delleesportazioni e registra un aumento dell'1,7% in volume e del14% in valore. "Questi dati -afferma il presidente di Anicav AntonioFerraioli- testimoniano che anche in un periodo di crisi iconsumatori scelgono la qualita' del nostro "made in Italy". Ede' proprio sulla tipicita' di prodotti come pelati, polpa,passata e pomodorini che dobbiamo puntare per continuare adaumentare l'export e promuovere la qualita' della dietamediterranea oltre i nostri confini". Tra i principali Paesi di destinazione, la Germania siconferma in testa alle esportazioni con una quota del 19%;seguono Regno Unito (15%), Francia (7,7%) e Stati Uniti (6%).Il Giappone conquista il quinto posto, con una quota del 5,8%.Un aumento delle vendite all'estero si rileva anche per ortaggie legumi conservati o preparati, di cui l'ANICAV rappresenta laquasi totalita' delle industrie private: nel primo semestre2015 si rileva un incremento in volume del 7,7%, rispetto alprimo semestre 2014, per un totale di 249.270 tonnellate e unaumento in valore del 7,8% per un totale, ad oggi, di 274,17milioni di euro. "Analizzando i dati import-export - dichiarail direttore di Anicav Giovanni De Angelis- vediamo che se daun lato la quantita' di concentrato importato e' in aumento(poco piu' di 98.000 tonnellate importate nel I semestre 2015),dall'altro l'export vale circa il doppio (176.595 tonnellate).Il mercato della rilavorazione del concentrato, che rappresenta'il saper fare' delle aziende italiane, e' infatticompletamente svincolato da quello della lavorazione del frescoe rappresenta una 'distinta' attivita' conserviera. Nel nostroPaese non resta il concentrato, ma il valore aggiunto derivantedalla rilavorazione. E ne e' una chiara testimonianza l'aumentodel prodotto fresco lavorato nella campagna che si staconcludendo, che passa dai 4,9 milioni di tonnellate del 2014ai 5,3 milioni di tonnellate di quest'anno. "Tali dati -conclude il presidente di Anicav AntonioFerraioli ? confermano quello che sosteniamo da sempre, ovveroche la tesi del pomodoro cinese Made in Italy non e' altro cheuna 'leggenda metropolitana', dura a morire, che danneggiasoltanto le nostre aziende e crea panico tra iconsumatori".(AGI)
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