di Monica Setta
È un trend nuovissimo che arriva direttamente dall'America. Nasce a Roma il primo ristorante multitasking dove si può mangiare, ammirare una mostra permanente di pittori contemporanei, fermarsi a navigare via Internet completando magari qualche impegno di lavoro oppure scegliere un vino pregiato nell'enoteca 'a vista' che conserva gelosamente etichette di pregio. L'idea è venuta ad un gruppo di professionisti romani, con oltre 15 anni di esperienza nel campo della ristorazione. Entrando nel suo risto-multitasking Spazio Tiziano Sottoesopra (viale Tiziano, 68 -www.spaziotizianoroma.it), la prima cosa che colpisce sono gli arredi: essenziali eppure preziosi con tovaglie color grigio canna di cucina,bicchieri a stelo di cristallo, sedie imbottite e tutto intorno legno naturale, irresistibile per la sua bellezza. "D'inverno si mangia dentro dove ci sono le estemporanee e gli oggetti d'epoca da ammirare" spiega Vincenzo Rienzi, uno dei soci "ma in questa stagione facciamo vivere il giardino all'aperto adiacente ai campi sportivi dove si cena con sottofondo di musica jazz o fusion oppure classica" Adatto ad eventi, daily lounge, cocktail & aperitivo Open air, Spazio Tiziano offre servizio perfetto per compleanni, anniversari anche piccoli matrimoni disponendo di spazi molto ampi che non disturbano la quiete dei clienti abituali. Chi sono? Professionisti romani, manager, anche volti noti dello show biz. Ma da Rienzi, i nomi sono coperti dal più rigido anonimato. "Vorrei che amici e clienti venissero qui per mangiar bene e stare in relax senza tensioni " aggiunge Rienzi. E veniamo alla cucina, varia, gustosa, contemporanea nel solco della tradizione. Consigliati i rigatoni alla genovese di mamma Maria Rosaria, la tagliata con verdure e grana (bracerie particolarmente attrezzata anche per pesce ) e crema catalana esplosiva. Per il vino fatevi consigliare da Vincenzo, non ve ne pentirete. I prezzi? In equilibrio fra qualità e location, dai 35 in su. Per il prossimo inverno si aspetta la pizza biologica anche se qui tutti i prodotti sono già rigorosamente "bio". (AGI)