(VELINO) Roma, 27 Set - C'e' anche l'Afghanistan al Salone del Gusto di Torino, uno dei piu' importanti eventi internazionali dedicati alla cultura del cibo, in programma dal 22 al 26 settembre nel capoluogo piemontese. Il paese asiatico e' rappresentato da oltre 300 chili di uvetta Abjosh, proveniente da Herat, uno dei prodotti alimentari che la fondazione "Slow Food" classifica tra le produzioni tradizionali a rischio scomparsa. A Torino - come fa sapere l'ambasciata italiana a Kabul sul suo sito internet - ci sono arrivati in 19 casse, dopo un viaggio lungo oltre due giorni, grazie allo sforzo congiunto della Farnesina (attraverso l'Unita' di Crisi e l'ambasciata in Afghanistan) e del ministero della Difesa (attraverso il Comando operativo di vertice interforze, Coi, e l'addetto militare a Kabul) che ne hanno consentito il trasporto su un volo militare in arrivo dal paese asiatico. La storia dell'uva di Herat e' avvolta dal mistero, ma si crede che gia' attorno al 2000 a.C. fosse coltivata da una popolazione nomade presente nell'Asia Centrale all'epoca. Prima dell'invasione sovietica del 1979, l'uvetta Abjosh di Herat copriva il 60 per cento del mercato mondiale e rappresentava il principale prodotto agricolo del Paese. Di tutte quelle varieta', oggi ne restano 44, sette delle quali considerate di qualita' superiore. Con l'aiuto dell'Universita' di Herat, il Presidio "Slow Food" ne ha analizzate e catalogate 27, differenti per forma, colore, consistenza e utilizzo. vel
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