Twitter sta pensando di raddoppiare i caratteri a disposizione per ogni tweet. Da 140 a 280. Per molti si tratta di una mossa azzardata e di un vero snaturamento di quella che è l'essenza del social network fondato, undici anni fa, in California, da Jack Dorsey. Twitter come palestra di scrittura; Twitter come strumento per imparare a dosare le parole e sintetizzare i concetti; Twitter come piazza globale dove informarsi e condividere rapidamente contenuti di valore.
L'introduzione dei "Momenti" e l'annuncio della possibilità di fare delle vere "tweetstorm" (tempeste di tweet) avevano già anticipato il desiderio da parte della piattaforma di assecondare i desideri di chi reclamava più spazio per esprimere i propri concetti. Anche lo sviluppo di Medium, creato da Evan Williams, uno dei co-fondatori di Twitter, non è certamente una casualità.
Questo non è il primo tentativo fatto dall'azienda per attirare nuovi utenti e riprendere quella crescita che, da diversi anni, si è praticamente bloccata. Per molti questo è un estremo tentativo, all'inseguimento di Facebook, per scongiurare quella possibile "chiusura" già annunciata più volte. Anche con un hashtag che divenne trend topic in poco tempo meno di dodici mesi fa: #riptwitter, Tra le accuse che vengono mosse a Dorsey, oltre a quella di non voler lasciare il timone, c'è il fatto di ascoltare poco le richieste dei propri utenti. Abbiamo provato a controllare, usando siti come Quora, quali siano i cambiamenti che, negli anni, sono state suggeriti e richiesti a Twitter.
Gli le 8 mosse che possono 'salvare' Twitter
1) Il tasto "edit"
È una richiesta che rimbalza ovunque in rete da diversi anni. Twitter, infatti, non dà la possibilità di correggere gli errori fatti nello scrivere un tweet, una volta che quest'ultimo è stato pubblicato. L'unica soluzione è ancora quella di cancellare e riscrivere. C'è chi ha anche proposto un compromesso, ovvero dare una possibilità "temporanea" di correzione, anche minima, persino 30 secondi dopo la pubblicazione, per correggere almeno i messaggi di cui si coglie l'errore non appena premuto il tasto "tweet". Persino Kim Kardashian, nel 2015, scrisse a Dorsey per segnalargli il problema. La risposta? "Great idea" ma poi non se ne fece nulla.
2) La cura degli hashtag
Chi usa twitter sa il potere che hanno gli hashtag all'interno del social. Eppure, molti di questi, sono criptici o di non immediata comprensione. Attualmente twitter segnala quali sono i profili di influencer che hanno pubblicato messaggi usando quelle parole chiave ma senza dare spiegazioni sul loro significato. Per comprenderli è necessaria una ricerca esterna o l'utilizzo di strumenti specifici che costano tempo e fatica. Visto che l'hashtag ha appena compiuto dieci anni forse meriterebbe una maggiore attenzione, no?
3) Un primo approccio "complicato"
Spesso chi incontra per la prima volta twitter prova la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di complicato e fatica a capirne, con naturalezza, i meccanismi. Soprattutto rispetto ai concorrenti (Facebook, Instagram, Snapchat) appare più complesso e meno immediato. Considerato come un social di nicchia viene spesso abbandonato dopo pochissimo tempo da chi preferisce non perdere quel tempo che serve per comprenderne le possibilità.
4) I messaggi diretti
C'è chi li vorrebbe più lunghi, diversi, aperti verso tutti i contatti e non solo legati al "follow". e poi c'è chi li vorrebbe eliminare accusandoli di andare contro la natura di twitter: una piazza aperta in cui trovare notizie e aggiornamenti su quello che accade nel mondo. Piacciono poco ma non sono stati oggetto di cambiamenti significativi.
5) L'eccessiva aggressività
Un'altra delle accuse che gli utenti di Twitter fanno a Dorsey sta nel non aver fatto abbastanza per limitare fenomeni come l'hate speech, il cyberbullismo. Per fermare i cosiddetti "troll" e i profili fake che nascono e si diffondono con troppa facilità. Le opzioni "blocca" o "silenzia" non sono misure ritenute adeguate al problema e i filtri promessi non sembrano ancora essere così efficaci.
6) Un tasto contro le fake news
Negli ultimi dodici mesi è forse la richiesta più popolare e diffusa. In un social come twitter, usato soprattutto dalle persone per informarsi, diventa ancora più decisivo. Per ora, invece, non ci sono novità, nonostante i rumors dei mesi scorsi.
7) La notifica per sapere chi smette di seguirti
Twitter, attualmente, avvisa con una notifica quando un utente decide di diventare nostro follower ma non segnala chi, invece, ha deciso di non seguirci più. Per scoprirlo, anche in questo caso, dobbiamo affidarci a strumenti di monitoraggio esterno.
8) Scorciatoie per aumentare lo spazio (senza toccare i 140 caratteri)
In questo caso il suggerimento è stato accolto a metà. C'è chi chiedeva di escludere dal conteggio le foto, funzionalità che twitter ha introdotto, e gli hashtag, cosa che invece, per ora, è stata esclusa. Eppure potrebbe essere una soluzione per evitare un cambiamento così netto e dare, agli utenti, quei 10-15 caratteri in più che servono sempre.