Roma - "Un altro grande risultato per l'Italia e per l'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), che ha la responsabilita' scientifica di Jiram, strumento made in Italy a bordo della missione Juno, ideato dal gruppo di ricerca guidato dalla nostra planetologa Angioletta Coradini, scomparsa cinque anni fa. Si apre ora un nuovo affascinante capitolo dell'esplorazione di Giove, in cui i ricercatori dell'Inaf giocheranno un ruolo da assoluti protagonisti". Lo ha detto Nicolo' D'amico, presidente dell'Inaf commentando l'entrata in orbita di Giove della sonda Juno della Nasa. Jiram e' il secondo spettrometro ad immagine che esplorera' Giove. Lo scopo e' quello di esaminare gli strati piu' esterni dell'atmosfera gioviana nell'infrarosso, arrivando a pressioni fino a 5-7 bars. Jiram e' in grado di produrre sia spettri sia immagini, grazie alla presenza di due strumenti in uno. "Finalmente dopo undici anni di lavoro di cui 5 di viaggio attraverso lo spazio siamo finalmente a Giove, la meta tanto attesa! E adesso arriva il bello: non vediamo l'ora di accendere i nostri strumenti e raccogliere i primi dati scientifici, che ci permetteranno di svelare molti aspetti ancora ignoti del piu' grande e ostile di tutti i pianeti del nostro Sistema solare!", ha detto Alberto Adriani, ricercatore dell'Inaf, principal investigator dello strumento Jiram. (AGI)