Scienza: Bologna, fotografato ammasso dove le stelle collidono
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Scienza: Bologna, fotografato ammasso dove le stelle collidono

Scienza: Bologna, fotografato ammasso dove le stelle collidono

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(AGI) - Bologna, 2 lug. - Si chiama 'Liller 1', e' un ammassostellare talmente denso da essere uno dei pochi posti nellaGalassia in cui le stelle possono collidere tra di loro. Ungruppo di ricerca dell'Universita' di Bologna e' riuscito afotografarlo. Permettera' di capire, spiegano gli esperti, cosasuccede quando le stelle sono costrette a vivere in condizionidi estremo sovraffollamento. "E' un po' come in un tavolo dabiliardo - commenta Francesco R. Ferraro, docente alDipartimento di Fisica e Astronomia dell'Universita' diBologna- la probabilita' di uno scontro dipende dalledimensioni del tavolo e dal numero di palle in gioco". La regione in cui si trova Liller 1 e' particolarmentedifficile da studiare perche' molto distante dalla Terra (circa30mila anni luce) e molto vicina al centro della nostragalassia, la Via Lattea. Liller 1 e' stato fotografato da ungruppo di astrofisici dell'Universita' di Bologna, coordinatida Francesco R. Ferraro in collaborazione con ricercatori delleuniversita' di Concepcion e di Antofagasta in Cile. La ricercae' stata da poco pubblicata su The Astrophysical Journal.Liller 1 e' un ammasso globulare, una tipologia di oggetti cheappaiono solitamente come sfere di stelle molto compatte inorbita attorno al nucleo della nostra Galassia. Gli ammassiglobulari piu' vicini alla Terra, spiegano gli studiosibolognesi, possono regalare immagini spettacolari anche seosservati con piccoli telescopi o binocoli. Ma per Liller 1 none' cosi'. "Si tratta di un ammasso talmente oscurato dallepolveri interstellari che risulta quasi invisibile se osservatoalle lunghezze d'onda della luce visibile", spiega SaraSaracino, dottoranda di ricerca Unibo e prima firmatariadell'articolo scientifico. Liller 1, infatti, e' collocato inuna delle regioni piu' inaccessibili della Galassia, ad appena3260 anni luce dal centro, dove dense nubi di polvere limitanonotevolmente il passaggio della radiazione. "Solo la luceinfrarossa e' in grado di attraversare queste nubi e fornirciinformazioni dirette sulla popolazione stellare dell'ammasso",commenta un altro membro del team Unibo, Emanuele Dalessandro.Le osservazioni di Liller 1 sono state realizzate grazie alpotente sistema di ottiche adattive messo a puntodall'Osservatorio Gemini e ora in funzione al telescopio GeminiSouth in Cile. Un gioiello tecnico chiamato GeMS (acronimo diGemini Multi-conjugate adaptive optics System) che, lavorandoin sincronia con la nuova camera infrarossa ad alta risoluzioneGSAOI (che sta per Gemini South Adaptive Optics Imager), e'stato finalmente in grado di penetrare attraverso la densanebbia che circonda Liller 1 e regalare agli astrofisici unavisione quanto mai nitida delle sue stelle. La straordinariarisoluzione di queste nuove immagini ha portato alla luce unaricchissima popolazione di stelle costituita da almeno 1.5milioni di Soli, confrontabile con quella degli ammassiglobulari piu' massivi della nostra Galassia: Omega Centauri eTerzan 5. Lo studio ha inoltre permesso di concludere che iltasso di collisioni tra le stelle e' altissimo (il secondo piu'alto, dopo quello di Terzan 5). "Nonostante la nostra Galassiaabbia oltre 200 miliardi di stelle, esistono solo poche regioniad alta densita' in cui possono avvenire collisioni stellari",racconta la docente Unibo Barbara Lanzoni, altro membro delteam di ricerca. "Le nostre osservazioni confermano che leregioni centrali di Liller 1, a causa della loro altissimadensita', sono uno dei pochi luoghi in cui questo puo'accadere". Le collisioni tra stelle sono importanti perche'permettono di comprendere l'origine di alcuni oggetti "esotici"che non possono essere spiegati come il risultato della normaleevoluzione di singole stelle. (AGI).
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