Sanita': al Meyer di Firenze robot in azione su bimbo di 9 anni
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Sanita': al Meyer di Firenze robot in azione su bimbo di 9 anni

Sanita': al Meyer di Firenze robot in azione su bimbo di 9 anni

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(AGI) - Firenze, 25 set. - E' con un bambino di 9 anni cheaveva bisogno di una complessa operazione urologica chel'ospedale pediatrico Meyer ha aperto una nuova fase nellosviluppo della chirurgia pediatrica: quella del robot. Un saltonel futuro che e' frutto del 'Centro interaziendale per losviluppo e l'innovazione in urologia pediatrica', nato inestate dall'accordo tra l'Universita' di Firenze, il Meyer eCareggi per condividere le conoscenze e le risorsetecnologiche, tra cui l'approccio robotico. Lunedi' scorsol'operazione. In sala ad attenderlo c'e' tutto il team delMeyer (il servizio di urologia diretto dal Antonio Elia , glianestesisti e le infermiere, guidato dal Lorenzo Masieri, ilgiovane ricercatore universitario con grande esperienza diurologia generale, chirurgia robotica e endoscopica, cresciutonella prestigiosa scuola urologica fiorentina (ora valorizzatada Marco Carini e Giulio Nicita) e neo acquisto dell'ospedalepediatrico Meyer, nell'ambito dell'accordo che ha portato allarealizzazione del centro. Il paziente soffre di una malformazione congenita moltofrequente in eta' pediatrica, la stenosi del giunto pieloureterale. Una patologia che riguarda il punto di passaggio trala pelvi (nella quale si raccoglie l'urina prodotta dai reni) el'uretere, il piccolo condotto che porta l'urina dentro allavescica. Nel caso specifico si tratta di un restringimentofunzionale, che impedisce il corretto deflusso dell'urina, congrandi rischi per la funzionalita' stessa dei reni. Unicotrattamento possibile e' quello chirurgico, per eliminarel'ostruzione e ripristinare il corretto deflusso dell'urina. Unapproccio che attualmente avviene sempre piu' frequentementeper via laparoscopica ma anche robotica, nuova frontiera dellachirurgia di precisione. "Il Centro interaziendale ci permettedi utilizzare uno dei robot di Careggi proprio in un'ottica diutilizzo efficiente delle risorse - spiega Lorenzo Masieri -.Per il piccolo abbiamo scelto l'utilizzo del robot per la suamini-invasivita'. Basti solo pensare ai punti di sutura moltopiccoli che facilitano la guarigione". L'approccio roboticooffre molti vantaggi in ambito pediatrico. "Il robot ci ha permesso di fare questo intervento senza ilclassico taglio sul fianco - prosegue l'urologo del Meyer -. Alsuo posto si praticano dei piccoli fori sull'addome in cuiposizioniamo cannule che portano gli attrezzi (pinze, forbiciecc.) necessari all'intervento. Utilizziamo invece l'ombelicoper introdurre la cannula con l'ottica che ci consente uningrandimento di immagine in 3D, dettagliatissima, precisaanche nella giusta profondita' e molto accurata. E' come esseredentro al corpo del bambino. Inoltre il robot evita non solo iltaglio ma anche la divaricazione dei muscoli, azioni checausano dolore e rallentano la ripresa post operatoria".Rispetto alla mano umana quella del robot non tentenna, ne' hatremori per la stanchezza, e svolge 7 gradi del movimento,quasi simile a quelli del polso umano. "Il robot - concludeMasieri - permette una grande precisione in tutte le fasidell'intervento e anche nel posizionamento delle suture e rendequesta operazione meno invasiva, cosi' da facilitare ilrecupero del piccolo paziente. In futuro vogliamo utilizzare ilrobot anche per bambini piu' piccoli". Il 'Centrointeraziendale per lo sviluppo e l'innovazione in UrologiaPediatrica', nato a luglio dall'accordo fra le tre Istituzioni,si prefigge di condividere le conoscenze tecnologiche,diagnostiche, chirurgiche endoscopiche, laparoscopiche erobotiche e l'integrazione tra assistenza, didattica e ricercascientifica di alto livello nazionale ed internazionale. Neiprimi mesi il Centro ha gia' effettuato oltre a quelli che sonoi routinari inquadramenti diagnostici e terapeutici propridell'urologia pediatrica, interventi di chirurgia mininvasivaendoscopica con utilizzo di laser ad Olmio, ha iniziatol'applicazione della chirurgia robotica, nonche' la creazionedi equipe multidisciplinari composte da professionisti diCareggi e del Meyer per il trattamento di patologia oncologicaavanzata renale per tumore di Wilms. Nei prossimi mesi iprofessionisti del Centro affermeranno ancor piu' tale sinergiaper permettere di rafforzare ulteriormente l'UrologiaPediatrica del Meyer e renderla punto di riferimento nazionaleed internazionale, anche sul piano formativo e della ricerca. .
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