Salute: Gemelli, tiroide in provetta con le cellule staminali
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Salute: Gemelli, tiroide in provetta con le cellule staminali

Salute: Gemelli, tiroide in provetta con le cellule staminali

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(AGI) - Roma, 22 set. - Una nuova frontiera per la cura dellemalattie tiroidee. E' l'idea nuova emersa dal congressodell'Esao, societa' europea degli organi artificiali, che si e'svolto centro congressi Giovanni XXIII dell'Universita'Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma. Laghiandola di un paziente ammalato potrebbe essere sostituitacon una fatta su misura per lui in provetta a partire da ungruppetto di cellule staminali prese dalla sua pelle. Ilgruppo, diretto da Sabine Costagliola dell'Universita' diBruxelles ha dimostrato che e' possibile trasformare cellulestaminali pluripotenti in cellule tiroidee perfettamentefunzionanti. Di qui l'idea e la prospettiva di lavorare insiemeper provare a ripetere lo stesso risultato usando celluleumane, spiega Celestino Pio Lombardi, direttore dell'Unita' diChirurgia Endocrina del Gemelli presso il CIC dell'Universita'Cattolica, presidente dell'evento insieme a Gerardo Catapano,ordinario di Bioingegneria industriale presso il Dipartimentodi Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio e IngegneriaChimica dell'Universita' della Calabria. Durante il congresso alla Cattolica sono stati presentati idati relativi allo studio del gruppo diretto da SabineCostagliola, che ha utilizzato l'iter partendo da staminali diroditore. Oggi, spiega Lombardi, "le malattie tiroidee e itumori della ghiandola che ne richiedono l'asportazione sonosempre piu' diffusi e i pazienti che subiscono l'asportazionedevono poi prendere ogni giorno gli ormoni tiroidei sostitutiviche, comunque, non sempre risultano una terapia efficace. Permolti di questi pazienti si guarda al futuro con lasostituzione della ghiandola o con una terapia cellulare ingrado di ripristinare nell'organismo un quantitativo adeguatodi cellule tiroidee funzionanti". "Vorremmo tentare, con unacollaborazione con il laboratorio della Costagliola - haconcluso Lombardi - di prendere cellule staminali dal sottocutedi pazienti e trasformarle con adeguati stimoli in celluletiroidee in grado di produrre gli ormoni". Ovviamente questotipo di approccio richiedera' tempo prima di ottenere risultaticerti e affidabili. (AGI) .
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