Salute: all'Israelitico di Roma vertebroplastica mini invasiva
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Salute: all'Israelitico di Roma vertebroplastica mini invasiva

Salute: all'Israelitico di Roma vertebroplastica mini invasiva

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(AGI) - Roma, 26 giu. - Una donna su tre e' a rischioosteoporosi, dopo i 50 anni, ossia dopo la menopausa cheprovoca l'abbassamento dei livelli di estrogeni e quindi laperdita di calcio e fosforo nelle ossa. Per gli uomini, lastatistica parla di pericolo per uno su otto, superati i 60anni. L'osteoporosi si manifesta in maniera subdola,silenziosa. Quando si formano le cavita' porotiche le vertebresi possono fratturare provocando dolori acutissimi. Fino adieci anni fa, queste fratture venivano trattate solo conl'immobilizzazione del paziente con un busto metallico, spessol'allettamento, che puo' causare problemi trombotici, e lasomministrazione di antidolorifici fortissimi, oppiacei,arrivando perfino alla morfina. Il recupero era lungo e moltodifficile. Ora pero', grazie alla chirurgia mini invasiva, lefratture vertebrali possono essere sanate. Il neurochirurgoLuca Serra pratica con successo nell'Ospedale israelitico diRoma quella che comunemente e' nota come vertebroplastica ocementificazione delle vertebre. Sono gia' 800 gli interventidi chirurgia mini invasiva eseguiti in dieci anni nell'ospedaledi via Fulda, circa 80 all'anno, a carico del Serviziosanitario nazionale. L'allarme per l'osteoporosi e' talmente diffuso chel'Organizzazione mondiale della sanita' ha lanciato unacampagna di sensibilizzazione e di prevenzione, attraversoaccertamenti diagnostici come la Moc, la mineralometria osseacomputerizzata, diretta ai soggetti a rischio, donne inmenopausa e uomini che hanno superato i sessant'anni.L'obiettivo e' la diagnosi precoce e, in caso, l'interventotempestivo per ricostruire le vertebre fratturate, a causadella perdita di calcio e fosforo provocata dall'osteoporosi odalle metastasi vertebrali che, purtroppo, intervengono inoltre il 10 per cento dei pazienti gia' affetti da altritumori. Il dottor Serra illustra le due modalita' chirurgicheadottate dall'Israelitico che garantiscono un recuperovelocissimo. "La chirurgia mini invasiva ci permette diintervenire rapidamente con due modalita' operatorie perricostruire le vertebre fratturate - spiega- entrambe sipraticano per via percutanea con anestesia locale, senza taglio incisioni. Con un ago dedicato, controllato attraverso laradiografia operatoria, si inietta nel corpo vertebralefratturato una resina acrilica, comunemente chiamata cemento,del tutto simile alle resine usate, per esempio, in ortopedia,attraverso il peduncolo vertebrale. La solidificazione dellaresina avviene dopo un quarto d'ora- sottolinea- e il recuperoe' velocissimo. Il paziente dopo qualche ora puo' tornare inpiedi e ricominciare a camminare senza piu' dolore. L'altrotipo di intervento operatorio e' la cifoplastica che,attraverso un catetere con un palloncino gonfiabile, punta arisollevare la vertebra fratturata ristabilendo la correttapostura nella colonna vertebrale". Tutte e due le tecniche di chirurgia mini invasiva sonoassolutamente sicure e si possono praticare in tutte lefratture vertebrali amieliche, cioe' senza compressione nervosao midollare. Dopo l'intervento, i dolori acutissimi sparisconodel tutto e il paziente puo' tornare alla sua normaleattivita'. "Perfino a fare sport", assicura il dottor Serra. Lecontroindicazioni sono limitate e comprendono disturbi dellacoagulazione, eventuali infezioni o allergie alla resinaacrilica.(AGI).
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