Imprese: Unioncamere, +36 mila tra aprile e giugno, 1 su 3 al Sud
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Imprese: Unioncamere, +36 mila tra aprile e giugno, 1 su 3 al Sud

Imprese: Unioncamere, +36 mila tra aprile e giugno, 1 su 3 al Sud

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(AGI) - Roma, 18 lug. - Note positive e qualche campanello diallarme dall'anagrafe delle imprese nel secondo trimestre del2014. Tra aprile e giugno i registri delle Camere di Commerciohanno ricevuto quasi 97mila domande di iscrizione, dato piu'basso tra quelli registrati nel secondo trimestre degli ultimi10 anni, a fronte di poco piu' di 61mila richieste dicancellazione da parte di imprese esistenti (solo nel 2010 lechiusure furono inferiori). Il saldo del secondo trimestre del2014 e' pertanto positivo per 35.704 unita', 9.619 in piu' (il37%) rispetto al secondo trimestre del 2013. E' quanto emergedalla rilevazione sulla nati-mortalita' delle imprese italianenel secondo trimestre dell'anno fotografati attraversoMovimprese, la rilevazione trimestrale condotta sui Registridelle imprese delle Camere di commercio italiane daUnioncamere-InfoCamere.In termini percentuali, tra aprile e giugno lo stock delleimprese registrate ai registri delle Camere di commercio e'cresciuto complessivamente dello 0,59% (contro lo 0,43% delsecondo trimestre 2013), attestandosi, al 30 giugno, al valoredi 6.039.837 unita', di cui 1.390.774 artigiane. Il saldomaggiore, in termini assoluti, si registra al Sud (12.106imprese in piu'), quello in termini relativi al Centro(+0,70%). In tutte le regioni, il trimestre si e' chiusocomunque con segno positivo: dalla Lombardia (5.861 imprese inpiu' all'appello), alla Valle d'Aosta (87). Anche a livellosettoriale, tutte le principali attivita' fanno registrareun'espansione della base imprenditoriale: 10.813 in piu' nelcommercio, 6.055 nella ristorazione e alloggio, 3.523 neiservizi alle imprese. In ripresa anche le costruzioni (+2.875unita') e le attivita' manifatturiere (+1.155). Guardando allaforma giuridica delle imprese, il secondo trimestre del 2014vede un ritorno significativo delle imprese individuali, cui sideve il 45,1% dell'intero saldo (16.103 imprese, a fronte delle6.805 dello scorso anno). Da segnalare come, di queste imprese,oltre il 50% (8.160) siano di italiani e solo il 44% (7.079) dicittadini extra-comunitari. Sempre elevato, e in crescitarispetto al 2013, il contributo al saldo delle impresecostituite in forma di societa' di capitali: 15.940 in piu' neltrimestre (+1,1% contro il +0,95 dello scorso anno). Dasegnalare come poco piu' del 5% dell'incremento della baseimprenditoriale rilevato nel periodo (quasi 2mila unita') siafrutto del recupero delle imprese artigiane che fannoregistrare un incremento dello stock pari allo 0,14% (rispettoalla stagnazione del corrispondente trimestre del 2013), unrisultato determinato principalmente da una significativariduzione delle cessazioni. Quanto alle crisi d'impresa, traaprile e giugno di quest'anno si registra un aumento del 15,5%delle aperture di procedure fallimentari rispetto allo stessoperiodo del 2013: la scorsa primavera, dunque, 4.044 impresehanno portato i libri in tribunale, 44 imprese al giorno sabatoe domenica inclusi. "La crisi pesa ancora sulla vitalita' del sistema produttivoitaliano ma, seppur con fatica, il tessuto imprenditorialereagisce e torna a crescere" ha detto il Presidente diUnioncamere, Ferruccio Dardanello. "Siamo in momentoestremamente delicato - ha aggiunto - in cui deve essereprestata la massima attenzione alle politiche che possonoaiutare o penalizzare i progetti di vita di migliaia diitaliani che credono nell'impresa e che hanno bisogno di essereaccompagnati, sostenuti, favoriti. Perche' solo in questo modosi puo' ridare lavoro a chi lo ha perso o una chance ai giovaniche lo cercano. Il Governo e' alle prese con la grande sfidadelle riforme per rimettere in moto il Paese - ha detto ancorail Presidente di Unioncamere - e ha la responsabilita' di farele scelte giuste per lo sviluppo. Tra queste, c'e' senz'altrola riforma delle Camere di commercio, di cui le imprese hannoun estremo bisogno perche', spesso, sono l'unico riferimentosul territorio capace di interpretarne le esigenze e darerisposte concrete ed efficaci. In molti lo stanno testimoniandoin questi giorni con messaggi indirizzati all'esecutivo e alParlamento e io mi auguro che la riforma della Pubblicaamministrazione sapra' fare tesoro di questi contributi perridare slancio alle nostre istituzioni, aiutandoci a renderleancora piu' efficienti". .
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