Roma - Musicisti tranquilli, compresi quelli in 'erba' che, nelle scuole primarie, si dilettano con il flauto. Suonare strumenti a fiato non espone a rischi particolari per la salute se si osservano le giuste regole igieniche. A spiegarlo all'Agi e' il presidente dell'Istituto Superiore di Sanita', il professor Gualtiero Ricciardi. A lanciare l'allarme era stato un gruppo di medici britannici dopo il caso di un suonatore di cornamusa morto a 61 anni per problemi polmonari dopo aver aspirato per lungo tempo muffe e funghi presenti all'interno del suo strumento. Un espisodio che ha destato preoccupazione non solo tra i professionisti del settore ma anche per i tanti bimbi che si avvicinano alla musica suonando il flauto in classe. "La lotta tra l'uomo e i microbi e' una lotta perenne, bisogna essere razionali ma non allarmistici", esorta Ricciardi. "Anche perche' ci sono dei germi positivi per la salute. Dunque, occorre innanzitutto evitare di mettere i bambini sotto una campana di vetro e, al contrario, incoraggiarli ad apprendere e fare esperienza, compreso l'uso di strumenti musicali". "Cosa diversa ? la gestione degli strumenti cosi come di tutto cio che viene a contatto col corpo umano. Esistono molti oggetti di uso quotidiano, dalle cravatte al cellulalre fino all'Ipad, che vengono manipolati e toccati costantemente ma raramente sono puliti e disinfettati", sottolinea l'esperto. Dunque, la prima regola fondamentale e' "pulire e disinfettare gli oggetti che entrano in contatto col corpo" e, per farlo, occorre utilizzare "corretti strumenti di detersione e disinfettanti specifici". Nel caso del flauto, ad esempio, no all'uso dell'alcool che e' corrosivo mentre e' preferibile ricorrere alla classica acqua e sapone. "Evitare, inoltre, di prestare ad altri il proprio strumento a fiato", consiglia Ricciardi, o quantomeno pulirlo prima di scambiarlo con amici, parenti o compagni. Infine, esorta il presidente dell'Iss, "per i bambini sono importanti le vaccinazioni che prevengono le malattie trasmissibili per via respiratoria". (AGI)