Fecondazione: De Biasi (Pd) presenta ddl "per superare legge 40"
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Fecondazione: De Biasi (Pd) presenta ddl "per superare legge 40"

Fecondazione: De Biasi (Pd) presenta ddl "per superare legge 40"

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(AGI) - Roma, 24 set. - Accesso alla procreazione medicalmenteassistita per coppie sposate o conviventi, con il limite dei 50anni per la donna; realizzazione degli interventi difecondazione omologa ed eterologa nelle strutture pubbliche eprivate autorizzate dalle regioni; istituzione, da parte delministero della Salute, presso l'Istituto superiore di sanita',di un Registro nazionale, con "iscrizione obbligatoria", dellestrutture "autorizzate all'applicazione delle tecniche" diprocreazione, degli "embrioni formati" e dei "nati a seguitodelle tecniche medesime". Sono alcuni dei contenuti del Disegnodi legge, presentato oggi in Senato, in materia di procreazionemedicalmente assistita di iniziativa di Emilia Grazia De Biasi,presidente della XII commissione Igiene e sanita', che rivedela Legge 40 alla luce della sentenza della Cortecostituzionale. I 20 articoli di cui consta il disegno di leggeprevedono, tra l'altro, che possano accedere alla tecniche diprocreazione medicalmente assistita "coppie di maggiorenni,coniugate o conviventi, entrambi viventi, in eta'potenzialmente fertile e comunque non oltre il limite di 50anni per la donna" e che le tecniche di procreazione "nonpossono costituire mezzo per la selezione eugenetica deinascituri" (all'articolo 1 comma 2). Sul fronte dei divieti, laproposta prevede che "chiunque, in qualsiasi forma, realizza,organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti oembrioni o la surrogazione di maternita' e' punito con lareclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 aun milione di euro". Il Ddl consente inoltre "l'attivita' diricerca scientifica sugli embrioni umani" solo "nel caso in cuivengano utilizzati gli embrioni crioconservati, che non sianodestinati al trasferimento in utero nonche' in situazioni diabbandono". "La donazione di gamete e' libera, volontaria egratuita", si legge ancora nel documento, i centri diprocreazione assistita garantiscano la "tracciabilita' delpercorso delle cellule riproduttive dalla donazioneall'eventuale nascita" i "dati clinici del donatore potrannoessere noti al personale sanitario solo in casi straordinari,dietro specifica richiesta e con procedure istituzionalizzate,per eventuali problemi medici della coppia, ma in nessun casoalla coppia ricevente". I donatori, inoltre, "non hanno dirittodi conoscere l'identita' del soggetto nato" e "il nato nonpotra' conoscere l'identita' del donatore" le cui "celluleriproduttive non potranno determinare piu' di dieci nascite".Infine, secondo il Ddl il ministro della Salute dovra' definire"con proprio decreto, linee guida" nelle quali sia contenuta"l'indicazione delle procedure e delle tecniche di procreazionemedicalmente assistita" che siano "vincolanti per tutte lestrutture autorizzate" e che vengano "aggiornateperiodicamente, almeno ogni tre anni, in rapporto conl'evoluzione tecnico-scientifica e sulla base delle buonepratiche cliniche". Nell'ultimo articolo, infine, si prevedeche "tutte le tecniche consentite dalla legge" siano "inseritenei Livelli Essenziali di Assistenza". "Il Ddl - tiene asottolineare la stessa De Biasi - e' stato significativamentesottoscritto dai vice presidenti del gruppo Pd del Senato,Giuseppina Maturani e Giorgio Tonini, e da Nerina Dirindin,capogruppo Pd in commissione Sanita'. Un passaggio importante -aggiunge - e mi auguro che si associno altri senatori". Il Ddl,prosegue la presidente della XII commissione, e' "uno strumentoche metto a disposizione del Senato per dare risposta allasentenza della Corte costituzionale sulla fecondazioneeterologa e che recepisce le linee di indirizzo in materiadella Conferenza delle Regioni. Come sempre - conclude - ilParlamento fara' la sua parte". (AGI).
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