(AGI) - Bruxelles, 6 giu. - Per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas in Europa, non basta puntare su una riduzione della domanda con la creazione di un coordinamento regionale rafforzato, come prevede una proposta di regolamento della Commissione europea, ma occorre anche pensare all'incremento dell'offerta attraverso una serie di misure precise. E' quanto propone l'Italia, che oggi al Consiglio Ue sull'energia ha presentato, assieme a Germania, Francia, Belgio ed Austria, un documento di lavoro "per dare un contributo concreto alla soluzione di alcune criticita' contenute nella proposta della Commissione, con particolare riferimento alla struttura rigida dei gruppi regionali e all'attuazione delle misure di solidarieta' fra stati in caso di emergenza". Il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, che ha partecipato alla riunione a Lussemburgo, ha esortato a partire "dalla prospettiva della redazione di scenari di rischio e piani nazionali di emergenza legati a possibili eventi negativi a carico di una specifica infrastruttura". Secondo Calenda, "in questo modo verrebbero stabilite le misure regionali da inserire poi nei piani nazionali di emergenza degli Stati coinvolti a catena dall'evento o dalle contromisure adottate. L'inclusione nei piani nazionali delle misure regionali ne garantirebbe l'obbligatorieta'". Quanto all'incremento dell'offerta, secondo il ministro potrebbe prevedere "l'istituzione ex ante di fornitori di ultima istanza che intervengano in caso di emergenza, l'utilizzo condiviso degli stoccaggi di mercato e di quelli strategici, l'uso coordinato a livello regionale delle capacita' dei terminali di rigassificazione di Gn, oggi sottoutilizzati. Ci sono paesi come l'Italia - ha ricordato - che hanno riserve strategiche che possono essere messe a disposizione anche dei paesi limitrofi se serve". Solo se queste misure non basteranno, ha spiegato Calenda da Lussemburgo, si puo' ricorrere al taglio della domanda. Infine, sull'aspetto della trasparenza, il ministro ha sottolineato che "bisogna innanzitutto individuare con chiarezza le informazioni indispensabili per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti evitando appesantimenti amministrativi per le imprese e la duplicazione delle informazioni richieste sulla base di altri strumenti normativi". (AGI)
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