Droni: Garanti privacy Ue chiedono piu' tutele per le persone
ADV
ADV
Droni: Garanti privacy Ue chiedono piu' tutele per le persone

Droni: Garanti privacy Ue chiedono piu' tutele per le persone

di lettura
(AGI) - Roma, 19 giu. - Le Autorita' per la privacy europee,riunite nel "Gruppo Articolo 29", hanno adottato un pareresull'impiego dei droni per tutti gli usi civili. Ilprovvedimento, di cui e' relatore il Garante italiano, da'indicazioni e raccomandazioni ai costruttori e agli operatori,al legislatore nazionale e europeo e ai regolatori del settoreper la tutela della riservatezza delle persone. "La solaampiezza delle applicazioni oggi note, dalla ricognizione diaree impervie alle riprese di eventi o manifestazioni, dalmonitoraggio di aree urbane alla verifica di impianti estrutture complesse fino agli usi amatoriali o ricreativi, da'bene l'idea di quali possono essere i potenziali rischi per laprivacy delle persone", afferma Antonello Soro, presidente delGarante privacy italiano. "Le attuali regole giuridicherischiano di non essere piu' adeguate a questi nuovi sistemi diraccolta di dati personali cosi' invasivi. Dobbiamo puntaresempre di piu' sulla 'privacy by design', su tecnologierispettose dei diritti di liberta' delle persone fin dalla loroprogettazione Il parere dei Garanti Ue - conclude Soro - e' unprimo passo". Il WP29 chiarisce, in primo luogo, che non e'l'impiego dei droni in se' ad essere problematico, quanto glieffetti potenzialmente invasivi che puo' produrre il loro uso eche sfuggono totalmente alla percezione delle persone. Nel casodei droni poi, gli strumenti di tutela finora adottatirisultano di ardua applicazione. A cio' si aggiunge l'attualedifficolta' di ricostruire con chiarezza la catena diresponsabilita' nell'utilizzo dei droni, ossia di chiarire chifa cosa e per quali scopi: spesso i droni sono utilizzati daimprese che offrono servizi in "outsourcing" ad altri soggetti,i quali sono i veri titolari del trattamento ma non semprehanno piena consapevolezza delle responsabilita' derivanti. Perquesti motivi il WP29 ha indicato una serie di misure alleparti interessate. Gli operatori avranno l'obbligo di fornireun'informativa tenendo conto delle peculiarita' delleoperazioni svolte. E' consigliato un approccio multilivello:dai classici cartelli, ove possibile, a informative pubblicatesui siti di ciascun operatore e a piattaforme uniche cheraccolgano le informazioni sui voli - ad esempio su siti delleAutorita' di aviazione competenti - fino all'adozione di misureper rendere il piu' possibile visibile e identificabile undrone. Gli operatori inoltre dovranno scegliere una tecnologiache limiti la raccolta e il trattamento dei dati a quelliindispensabili alle loro finalita' e adottare idonee misure disicurezza. Al legislatore nazionale ed europeo e ai regolatoridi settore il WP29 raccomanda l'introduzione o il rafforzamentodelle norme che consenta l'utilizzo dei droni nel rispetto deidiritti fondamentali; lo sviluppo e l'introduzione (incollaborazione con i rappresentanti dell'industria, icostruttori e gli operatori di settore) di criteri per lavalutazione di impatto privacy; l'individuazione di modalita'di cooperazione tra autorita' di protezione dei dati eautorita' per l'aviazione civile; l'utilizzo dei fondi diricerca Eu per l'individuazione di strumenti tecnologicamenteadeguati per fornire l'informativa agli interessati e favorirel'identificazione dei droni. Ai costruttori il WP29 raccomandal'adozione di misure di privacy by default, la promozione dicodici deontologici, l'adozione di misure per rendere il piu'possibile visibile e identificabile un drone. (AGI).
ADV