Istruzioni a misura d'uomo per i water 'spaziali'
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Istruzioni a misura d'uomo per i water 'spaziali'
I water, o washlet, sono una delle "attrazioni" che maggiormente scatenano le fantasie dei turisti negli alberghi del Giappone. Sono talmente famosi che nel 2014, un giornalista di Slate, costruì un intero articolo sulla sua esperienza con queste piccole astronavi in miniatura. Ma, come ricorda Antonio Dini su Repubblica, c'è un problema: le istruzioni. Il fascino estetico e tecnologico, infatti, si scontra puntualmente con una lingua, ricca di ideogrammi, che non è per nulla facile da interpretare. Soprattutto visto il numero ampio delle comodità proposte.
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I numeri, impietosi

Come ricorda il Guardian, secondo una ricerca di mercato del 2014, solo un quarto dei turisti stranieri in Giappone riesce a usare i sanitari in maniera corretta. Uno su quattro su un campione di oltre 600 persone. La difficoltà principale è proprio quella di assegnare, ad ogni simbolo della tastiera, la corretta funzione. Ma è una questione che riguarda molti aspetti del Paese. Nel 2015 una commissione di indagine per la semplificazione delle mappe, voluta dal governo, diffuse un rapporto in cui suggeriva di modificare alcuni simboli tipici (hotel, uffici postali e templi) in nome di un turismo più accessibile e intuitivo.

Le olimpiadi e la necessità di semplificazione

Così, in vista di Tokyo 2020, la "Japan Sanitary Equipment Industry Association" (associazione di settore dei produttori di impianti sanitari come Toto e Toshiba) ha deciso di uniformare il linguaggio e facilitare la vita per chi si trova a usare, per la prima volta, questi wc. Saranno individuati otto comandi standard, con relativi pittogrammi, che permetteranno di capire come far scendere l'acqua, riscaldare l’asse, decidere a quale temperatura far uscire il getto, attivare la pulizia profumata. Oltre che a regolare gli effetti sonori che vengono installati per coprire rumori troppo forti.

L'espansione verso altri mercati

L'associazione ha dichiarato che, in caso di successo, cercherà di ottenere una licenza ISO per far adottare il sistema a livello internazionale. Un primo passo che, oltre a rappresentare un gesto di ospitalità per i turisti, rivela il desiderio di una maggiore espansione dei washlet anche fuori dal mercato giapponese.
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