Miami - "Abbiamo conquistato Giove". Alla Nasa festeggiano l'arrivo nell'orbita del pianeta della sonda spaziale Juno, che indaga sulla nascita del sistema solare. "Siamo qui, siamo in orbita", ha detto Scott Bolton, scienziato a capo del progetto che ha avuto nel Jet Propulsion Laboratory a Pasadena, in California, il luogo in cui "un sogno si è tramutato in realta'". Juno è stato lanciato nello spazio cinque anni fa da Cape Canaveral, in Florida, e ha viaggiato per 2,7 miliardi di chilometri prima di bussare alla porta del più grande vicino della Terra. Da oggi prende il via una missione che in venti mesi cercherà di verificare quanta acqua vi sia in Giove e come si siano formati i giganti gassosi qualche miliardo di anni fa.
Tra mito e scienza, Juno 'riscopre' Zeus
Juno si avvicina a Giove, le ultime immagini prima dell'arrivo
And yet it moves. What Galileo saw through his telescope, I captured on approach to #Jupiter https://t.co/q3yCNsirYk pic.twitter.com/vBBwpoRMm0
— NASA's Juno Mission (@NASAJuno) 5 luglio 2016
Juno dovrebbe concludere la sua missione nel 2017. Oltre a un set di strumenti scientifici, tra cui il radiometro per sondare la profonda atmosfera di Giove, la sonda porta con sé anche una placca dedicata a Galileo Galilei, fornita dall'Agenzia spaziale italiana. Si tratta di una copia in alluminio del manoscritto in cui lo scienziato descrive per la prima volta le quattro lune galileiane di Giove. Juno trasporta anche tre figurine 'Lego' in alluminio che rappresentano Galileo, Giove e sua moglie Giunone (Juno). La leggenda vuole che Giunone dal monte Olimpo riuscì a scrutare attraverso le nubi e comprendere la vera natura di suo marito. La sonda Juno vorrebbe fare la stessa cosa con il più grande pianeta del sistema solare.
Inaf, con missione gran risultato per Italia
"Un altro grande risultato per l'Italia e per l'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), che ha la responsabilità scientifica di Jiram, strumento made in Italy a bordo della missione Juno, ideato dal gruppo di ricerca guidato dalla nostra planetologa Angioletta Coradini, scomparsa cinque anni fa. Si apre ora un nuovo affascinante capitolo dell'esplorazione di Giove, in cui i ricercatori dell'Inaf giocheranno un ruolo da assoluti protagonisti". Lo ha detto Nicolo' D'amico, presidente dell'Inaf commentando l'entrata in orbita di Giove della sonda Juno della Nasa. Jiram è il secondo spettrometro ad immagine che esplorerà Giove. Lo scopo è quello di esaminare gli strati piu' esterni dell'atmosfera gioviana nell'infrarosso, arrivando a pressioni fino a 5-7 bar. Jiram è in grado di produrre sia spettri sia immagini, grazie alla presenza di due strumenti in uno. "Finalmente dopo undici anni di lavoro di cui 5 di viaggio attraverso lo spazio siamo finalmente a Giove, la meta tanto attesa! E adesso arriva il bello: non vediamo l'ora di accendere i nostri strumenti e raccogliere i primi dati scientifici, che ci permetteranno di svelare molti aspetti ancora ignoti del piu' grande e ostile di tutti i pianeti del nostro Sistema solare!", ha detto Alberto Adriani, ricercatore dell'Inaf, principal investigator dello strumento Jiram. (AGI)