Razzi non è nuovo a iniziative diplomatiche sui generis. Nel 2014 il senatore azzurro era volato a Pyongyang, insieme a Matteo Salvini, per incontrare i vertici del regime nordcoreano. Tornato dal viaggio, aveva tessuto le lodi del governo di Kim Jong-Un, a sua detta non così brutto come lo si dipinge e, in seguito alla vittoria di Donald Trump, si era proposto come mediatore tra il dittatore asiatico e il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Dopo Pyongyang, Damasco, dove Antonio Razzi non ha perso l'occasione di scattare un selfie insieme al presidente siriano Bashar al-Assad. L'immagine è stata pubblicata dal senatore sul suo profilo Twitter ed è subito diventata virale. Razzi faceva parte della delegazione di parlamentari russi ed europei volata a Damasco per favorire la creazione di una commissione costituzionale che apra il dialogo tra il governo e i ribelli.
Razzi non è nuovo a iniziative diplomatiche sui generis. Nel 2014 il senatore azzurro era volato a Pyongyang, insieme a Matteo Salvini, per incontrare i vertici del regime nordcoreano. Tornato dal viaggio, aveva tessuto le lodi del governo di Kim Jong-Un, a sua detta non così brutto come lo si dipinge e, in seguito alla vittoria di Donald Trump, si era proposto come mediatore tra il dittatore asiatico e il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Dopo Pyongyang, Damasco, dove Antonio Razzi non ha perso l'occasione di scattare un selfie insieme al presidente siriano Bashar al-Assad. L'immagine è stata pubblicata dal senatore sul suo profilo Twitter ed è subito diventata virale. Razzi faceva parte della delegazione di parlamentari russi ed europei volata a Damasco per favorire la creazione di una commissione costituzionale che apra il dialogo tra il governo e i ribelli.