Ryder Golf Cup a Roma: costerà soldi all’Italia, ma potrebbe farli anche guadagnare

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha stralciato dal decreto “salva-banche” un emendamento che prevedeva lo Stato concedesse una garanzia da 97 milioni di euro per l’organizzazione della Ryder Golf Cup a Roma nel 2022. Il motivo è, ha dichiarato Grasso, che l’emendamento è “estraneo per materia dal provvedimento”. Una questione procedurale dunque, e non di contenuto.
L'ira dei grillini
Il tema dei soldi per la Ryder Cup era stato posto con toni accesi da parte del Movimento 5 Stelle. La senatrice Paola Taverna, in un post apparso sul blog di Grillo prima della decisione di Grasso, qualificava l’emendamento come “favore agli amici degli amici” e dichiarava: “Avete letto bene. 97 milioni di euro potrebbero uscire dalle casse pubbliche per il golf mentre le risorse per i terremotati vengono erogate col contagocce”. Nell’aggiornamento del post, Taverna ringraziava poi a nome dei cittadini Grasso per l’inammissibilità dell’ “emendamento marchetta”.
"Non c'era nessuna spesa"
La reazione del Senatore Pd, Stefano Esposito, alle parole dei pentastellati è stata molto dura. Secondo Esposito: “Sulla Ryder Cup si muovono sciacalli con manie autolesioniste […]. Nessuna risorsa viene spesa, si tratta di una garanzia come previsto per ogni evento di tale rilevanza che porta ricchezza e posti di lavoro”.
Appurato che l’emendamento sulla Ryder Cup all’interno del decreto “salva-banche” non ci doveva stare, vediamo dunque di analizzare il suo contenuto per cercare di capire se costituisca “una marchetta”, o comunque uno spreco di risorse, o se invece permetta all’Italia di cogliere un’opportunità. Innanzitutto, cos’è la Ryder Cup?
Si tratta di un prestigioso torneo di golf che, con cadenza biennale fin dal 1927, vede affrontarsi la squadra degli Stati Uniti e quella dell’Unione europea (dal 1979; in precedenza del solo Regno Unito). Nel 2016 si è tenuta in Minnesota, nel 2018 si terrà in Francia, nel 2020 di nuovo negli Usa ma in Wisconsin, nel 2022 dovrebbe tenersi a Roma – ma a questo punto il condizionale è d’obbligo – e nel 2024 tornare negli Usa, a New York. L’edizione romana si dovrebbe svolgere presso il Marco Simone Golf & Country Club di proprietà della famiglia Biagiotti.
È vero, come sostiene Esposito, che “nessuna risorsa viene spesa”?
Al momento è vero che lo Stato non ha speso nemmeno un euro dei 97 milioni menzionati, ed è vero che potrebbe non spenderli mai. I 97 milioni sono infatti una garanzia che lo Stato fornisce agli organizzatori del torneo e che potrebbero essere intaccati solo qualora gli sponsor privati coinvolti nell’edizione italiana della Ryder Cup non riuscissero a far fronte alle spese. Lo Stato, dopo aver pagato, potrebbe poi rifarsi sui privati, ma in caso di fallimento rischierebbe di non poter recuperare quanto dato.
Tuttavia risulta da un’inchiesta de Il Fatto Quotidiano che circa 60 milioni di euro siano stati già concessi nell’ultima legge di Bilancio per la Ryder Cup. Il finanziamento del Coni (Comitato olimpico nazionale italiano, un ente pubblico) viene infatti aumentato di 5,4 milioni di euro all’anno tra il 2017 e il 2027 proprio per l’organizzazione del torneo di golf. Il totale è di 59,4 milioni. Un aumento – come sottolinea il Fatto Quotidiano – “nascosto” in “una piccola nota a piè di pagina di quattro righe (la n. 1896)” nelle tabelle degli stati di previsione del ministero dell’Economia. Quindi, contrariamente a quanto sostiene Esposito, è previsto che delle risorse vengano spese dallo Stato italiano per la Ryder Cup.
È poi vero che garanzie simili siano previste per “gli eventi di grande rilevanza”?
Sì, è vero. Ad esempio nel 2009 il Ministero dell'economia e delle finanze è stato autorizzato a concedere la garanzia dello Stato per gli impegni che la Federazione italiana rugby avrebbe dovuto assumere nei confronti dell'International Rugby Board per la candidatura dell'Italia all'organizzazione della Coppa del mondo di rugby negli anni 2015 e 2019, nei limiti, rispettivamente, di 80 e 100 milioni di sterline. All’Italia è comunque andata male, e il trofeo se lo sono aggiudicati nel 2015 l’Inghilterra e nel 2019 il Giappone.
È vero che un evento del genere porti ricchezza e posti di lavoro al Paese ospitante?
Anche in questo caso la risposta è affermativa, almeno per quanto riguarda la “ricchezza”. L’impatto economico della penultima edizione della Ryder Cup, tenutasi nel 2014 a Gleneagles in Scozia, è stato ad esempio studiato dai ricercatori della Sheffield Hallam University. La loro analisi evidenzia i seguenti dati: 63 mila spettatori dell’evento venivano da fuori la Scozia; i pernottamenti sono stati 133.104 durante la settimana dell’evento, a cui se ne aggiungono altri 57.758 contando le notti di chi è arrivato prima o si è fermato dopo; 106 milioni di sterline sono stati spesi in Scozia come effetto diretto dell’aver ospitato l’evento.
Il senatore Esposito ha dunque torto quando sostiene che “nessuna risorsa viene spesa”, perché uno stanziamento di circa 60 milioni già c’è stato e i 97 dati in garanzia è incerto ma non impossibile che vengano intaccati; ma ha ragione nel dire che le garanzie statali a fronte dell’organizzazione di eventi sono piuttosto usuali e che tali eventi possono avere un significativo indotto economico.