Quanti hanno preso il bonus 80 euro, chi lo ha restituito e perché
Un'analisi dei numeri pubblicati dal Governo

La deputata di Forza Italia Deborah Bergamini, ha sostenuto in un tweet che “966mila italiani hanno dovuto restituire per intero il bonus di 80 euro, altri 765mila in parte. Crolla anche ultimo mito del Governo Renzi”.
966mila italiani hanno dovuto restituire per intero il bonus di 80 euro, altri 765mila in parte. Crolla anche ultimo mito del Governo Renzi
— Deborah Bergamini (@DeborahBergamin) 28 febbraio 2017
I dati citati da Bergamini sono corretti e provengono da una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) pubblicata il 28 febbraio, a proposito delle dichiarazioni del 2016 relative ai redditi dell’anno precedente. Tuttavia il duro giudizio della deputata azzurra non cita le correzioni “in positivo”, che ci sono state e sono state numerose. L’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è intervenuto a sua volta sulla questione esprimendo il proprio punto di vista.
Come funziona il bonus
Vediamo, per prima cosa, a chi spettano gli 80 euro. Secondo la nota, “l’importo del bonus Irpef spetta per un totale annuo di 960 euro (80 euro al mese) per coloro che hanno un reddito complessivo fino a 24.000 euro; al superamento di tale limite il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di 26.000 euro”.
Ma come viene erogato? Nella Nota si legge che “il credito viene attribuito dal datore di lavoro in busta paga, esclusivamente sulla base del reddito da egli stesso erogato. In sede di dichiarazione è invece necessario procedere al ricalcolo del credito spettante”. Il contribuente, infatti, potrebbe avere redditi ulteriori rispetto a quello che riceve in busta paga.
Al momento della dichiarazione è quindi possibile che il bonus venga ridotto o aumentato in base al ricalcolo, o addirittura che venga tolto a chi l’aveva in precedenza ricevuto. Ma può anche essere dato a chi prima se l’era visto negare.
Le polemiche dell’anno scorso
Dunque, è il meccanismo stesso del bonus che rende inevitabili le correzioni in sede di dichiarazione, che arriva dopo l’erogazione da parte del datore di lavoro. E infatti anche l’anno scorso si era registrata un’analoga polemica.
Allora, sempre secondo una nota del Mef, tra gli 11,6 milioni di soggetti che avevano ottenuto il bonus dal datore di lavoro, erano stati circa 798.000 coloro che lo avevano dovuto restituire integralmente in sede di dichiarazione, perché avevano ulteriori redditi rispetto a quelli presi in considerazione dal sostituto d’imposta (il datore di lavoro), mentre 651.000 soggetti avevano dovuto restituire solo una parte del bonus ricevuto.
Lo Stato prende, lo Stato dà
Le correzioni, come abbiamo visto, non sono tutte dello stesso segno, e la deputata di Forza Italia tralascia quelle favorevoli ai contribuenti.
A fronte dei 966mila contribuenti citati dalla Bergamini che quest’anno hanno dovuto restituire integralmente il bonus in sede di dichiarazione, ce ne sono stati infatti 514mila che si sono visti attribuire il bonus per intero. E a fronte di 765mila soggetti che si sono visti ridurre il bonus, ce ne sono circa un milione (precisamente 1.009.000) che hanno recuperato in dichiarazione una quota, a integrazione dell’importo già in parte erogato.
Dunque se a 1.731.000 contribuenti, al momento della dichiarazione, il bonus è stato eliminato o ridotto, a 1.523.000 contribuenti è stato concesso o aumentato. In percentuale, su un totale di 11,9 milioni di soggetti che avevano ottenuto inizialmente il bonus dai rispettivi datori di lavoro, il 14,5% ha dovuto restituire in tutto o in parte i soldi ricevuti, ma l’8,5% si è visto aumentare l’importo ricevuto.
Resta comunque vero, secondo quanto scrive sempre il Mef, che dalla platea totale di 11,9 milioni di lavoratori che avevano ricevuto il bonus dal datore di lavoro – di 80 euro o di importi inferiori – si sia scesi a 11,2 milioni di lavoratori che ne hanno diritto in base alle dichiarazioni dei redditi.
Il problema dei più poveri
Infine vale la pena segnalare il paradosso di chi perde il diritto al bonus, già incassato, perché dichiara un reddito troppo basso. Chi, infatti, dichiara meno di 670 euro al mese – secondo quanto riporta l’economista Sandro Brusco in un post su Facebook – deve restituire il bonus Irpef di 80 euro, in quanto non è più tenuto a pagare tale imposta.