Tokyo - L'omicidio di una ventenne giapponese, compiuto da un dipendente di una base militare Usa nella prefettura di Okinawa, ha preso la forma di un incidente diplomatico tra Washington e Tokyo che non poteva capitare in un momento meno "opportuno. La settimana prossima, infatti, l'inquilino della Casa Bianca, Barack Obama, in occasione del G7 ospitato dal Giappone, effettuera' una storica visita nella 'citta' martire' di Hiroshima il 27 maggio. Nella giornata di ieri la polizia di Okinawa ha arrestato il trentaduenne Kenneth Franklin Shinzato, un ex marine statunitense ora impiegato della base aeronautica di Kadena, con l'accusa di aver abbandonato in un'area boscosa nel sud dell'isola il corpo senza vita di Rina Shimakaburo, una ventenne di Uruma scomparsa lo scorso 28 aprile. A quanto riporta il 'Japan Times', l'uomo, sposato e padre di un figlio, ha confessato di aver strangolato e accoltellato a morte la ragazza prima di nasconderne il cadavere, rinvenuto ieri. Non sono ancora note le ragioni e le dinamiche del gesto. "Provo un'indignazione profondissima, chiedero' agli Stati Uniti che prendano misure molto strette per evitare che simili fatti si ripetano", ha dichiarato il primo ministro giapponese, Shinzo Abe. Il ministro degli Esteri, Fumio Kishida, ha da parte sua convocato l'ambasciatore Usa, Caroline Kennedy, definendo il delitto "atroce ed estremamente crudele.
Le isole di Okinawa, che durante la seconda guerra mondiale furono teatro di una delle piu' cruente battaglie tra americani e giapponesi, ospita il 74% delle installazioni belliche statunitensi in Giappone e piu' della meta' del personale di stanza nel Paese, circa 47 mila uomini. I reiterati crimini compiuti dai militari americani nei confronti della popolazione locale hanno aumentato l'ostilita' dei giapponesi nei confronti della presenza Usa, causando periodiche manifestazioni di protesta. Tra gli oppositori piu' strenui c'e' il governatore di Okinawa, Takeshi Ogana, che ha dichiarato senza mezzi termini che "questo delitto e' avvenuto esattamente perche' ci sono le basi americane". "Non so cosa fare con questa rabbia", ha aggiunto Ogana che, eletto nel novembre 2014, ha lottato contro la costruzione di un nuovo aeroporto per i marines a Henoko (in cambio della chiusura della base di Futenma), ottenendo un'importante vittoria lo scorso marzo, quando i cantieri sono stati bloccati da Abe fino a nuovo ordine. Uno degli episodi piu' atroci avvenne nel 1995, quando tre soldati statunitensi rapirono e violentarono per tre giorni una ragazzina di dodici anni. Il caso costrinse l'allora presidente Bill Clinton a promettere un rafforzamento della disciplina delle truppe e una riduzione del contingente in Giappone, un nodo delicatissimo nelle relazioni tra i due Paesi. La crescente potenza della Cina e l'incognita nordcoreana hanno pero' reso nel frattempo lo scacchiere del Pacifico ancora piu' strategico per Washington. "Non possiamo controllare l'energia sessuale di questi valenti marines", era arrivato a dichiarare nel 2013 il leader del partito nazionalista 'Nippon Ishin No Kai', Toru Hasimoto, in un colloquio con un ufficiale Usa, suggerendogli di reclutare delle prostitute per la bisogna. Due mesi prima due militari americani avevano derubato e stuprato una ventenne in un parcheggio. (AGI)