Washington - Il guanto di sfida 'interno' a Donald Trump è stato lanciato: ha infatti annunciato la propria candidatura come indipendente alle presidenziali Usa dell'8 novembre prossimo Evan McCullin, quarantenne avvocato dello Utah, dall'anno scorso direttore dell'ufficio politico del gruppo repubblicano alla Camera dei Rappresentanti.
"Per fare la cosa giusta non è mai tardi", afferma McCullin sulla pagina Facebook appositamente creata per la sua avventura elettorale. "In questo anno nel quale i cittadini americani hanno perso la propria fede nei candidati di entrambi i partiti principali, è il momento che si faccia avanti una nuova generazione dirigenziale. L'America", sottolinea, "merita molto meglio di quello che tanto Donald Trump quanto Hillary Clinton ci possono offrire. Mi offro umilmente come guida, in grado di fornire a milioni di connazionali delusi una scelta conservatrice per la Presidenza".
Secondo il network televisivo 'Abc', l'iniziativa di McCullin riscuote il pieno sostegno di 'Better for America', gruppo no-profit fondato e finanziato da esponenti del Grand Old Party ostili a Trump. Già consulente in materia di sicurezza per la commissione Esteri della camera bassa, un'esperienza pluriennale nelle operazioni clandestine della Cia iniziata subito dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, McCullin ha una competenza molto vasta in diversi settori (è tra l'altro un ex funzionario dell'Unhcr, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e ha lavorato pure per la banca d'investimenti 'Goldman Sachs'), ma non nella politica attiva, ed e' pochissimo noto all'opinione pubblica: questo il principale punto debole che gli e' imputato, insieme alla dubbia capacita' di raccogliere i fondi necessari per competere da pari a pari con gli avversari, in particolare con il controverso tycoon. Per marcare la propria estraneita' rispetto all'establishment tanto criticato da The Donald, il neo-candidato si e' comunque affrettato a far sapere che per il gruppo del partito operava senza alcun compenso. La sua sortita rimane in ogni caso il risultato diretto delle sempre piu' profonde spaccature aperte all'interno del Partito Repubblicano dall'ingombrante avventura di Trump. (AGI)