Ucraina: John Cabot University, serve fronte orientale europeo
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Ucraina: John Cabot University, serve fronte orientale europeo

Ucraina: John Cabot University, serve fronte orientale europeo

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(AGI) - Roma, 17 giu. - "E' a rischio l'architettura e lasicurezza dell'Unione europea". Lo ha dichiarato TomasJermalavicius del Centro Internazionale per la Difesa e laSicurezza (ICDS) di Tallinn, esperto in scenari di guerra, nelcorso della tavola rotonda organizzata dall'Istituto Guarini -Guarini Institute for Public Affairs - della John CabotUniversity. "Challenges confronting the European Union", questo iltitolo della tavola rotonda, dove e' stato preso in esame ilconflitto fra Russia e Ucraina, e messe in evidenza lepressioni della Federazione guidata da Putin sulle Repubblichebaltiche e sui Paesi dell'Europa dell'Est, che hanno innescatoun effetto domino da guerra fredda. "Di fatto, non c'e' un piano per salvare l'Ucraina. Sevogliamo parlare di colpe a monte, la mancanza europea e' stataquella di sottovalutare le mire di Putin, in virtu' degliinteressi economici", ha proseguito Tomas Jermalavicius. La Russia - e' emerso nel dibattito - sta provando a trarreun vantaggio dalla presenza di minoranze russofone al di fuoridei suoi confini. Anche nei Paesi dove la desovietizzazione e'stata molto profonda. Gli Stati baltici - Estonia, Lettonia eLituania - sono ben integrati nella Ue e nella Nato, risultanomembri esemplari. Hanno superato facilmente e in fretta lacrisi finanziaria. Le privatizzazioni non hanno portatoall'oligarchia economica, non c'e' la corruzione esistente inaltre nazioni dell'area Schengen. "Sono pero' minacciati da provocazioni, spionaggioelettronico, pressioni economiche. Putin potrebbe sfruttare estrumentalizzare le minoranze di lingua russa e scatenarlegrazie alla propaganda basata anche sui libri di storiariscritti. E' uno scenario pericoloso. Domanda: e' in atto untentativo, in forma dissimulata, di sfilare gli Stati balticialla Ue e alla Nato?", ha sottolineato Tomas Jermalavicius. E' necessaria la presenza forte e strutturale della Nato,che adesso non ha abbastanza militari - anche considerando ilnuovo piano di dispiegamento di uomini e mezzi rivelato direcente - sul confine - o fronte - orientale europeo, questa laconclusione del dibattito. "L'America e' lenta a capire, ma molto rapida ad agire", hacommentato caustico il professor Federigo Argentieri, direttoredell'Istituto Guarini. "In Italia molti osservatori sono pro Putin, in pochissimisanno tenere posizioni ucraine, anche per il potente apparatodi propaganda russa, e c'e' scarsa consapevolezza dellepossibili conseguenze. E' importante, invece, capire leresponsabilita' e prendere le opportune contromisure", haconcluso il professor Argentieri.(AGI).
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