È bufera per la denuncia formale di un dirigente dell'intelligence Usa contro il presidente Donald Trump che avrebbe fatto una promessa illecita ad un leader straniero. La notizia, rivelata dal Washington Post e bollata dall'inquilino della Casa Bianca Trump, via Twitter, come "un'altra fake news",
La denuncia, che secondo Trump riguarda una telefonata effettuata prima del 12 agosto, è stata ritenuta "di urgente preoccupazione", tale da implicare la valutazione delle commissioni competenti del Congresso che però non sarebbero state informate adeguatamente. La commissione Intelligence della Camera, a maggioranza democratica, ha dunque convocato oggi in audizione l'ispettore generale della comunuta' degli 007, Michael Atkison.
Another Fake News story out there - It never ends! Virtually anytime I speak on the phone to a foreign leader, I understand that there may be many people listening from various U.S. agencies, not to mention those from the other country itself. No problem!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 19, 2019
Il sospetto dei democratici è che il Direttore della National Intelligenge, Joseph Maguire, abbia cercato di ostacolare il procedimento per difendere Trump. Secondo il New York Times, la denuncia dello 007 non sarebbe limitata a quella singola telefonata ma a "molteplici episodi". Durante l'audizione, secondo quanto riferito dal deputato dem Mike Quigley, Atkinson non ha condiviso con i parlamentari alcun dettaglio sulle accuse mosse contro il presidente. Ma non le ha neppure confermate o smentite.
"Virtualmente ogni volta che parlo al telefono con un leader straniero, sono consapevole del fatto che potrebbero esserci in ascolto diverse persone delle varie agenzie Usa, per non parlare di quelle degli altri paesi... sapendolo, nessuno sarebbe cosi' stupido da dire qualcosa di inappropriato ad un leader straniero durante una telefonata cosi' affollata", ha twittato Trump. Maguire ha acconsentito a testimoniare sulla questione il prossimo 26 settembre.
Il caso è scoppiato mentre Trump tornava a visitare, in una zona di frontiera vicina a San Diego, e ad autografare il muro che dividerà gli Stati Uniti dal Messico: "Un progetto formidabile. Ho sempre immaginato un muro di cemento, sarebbe stato facile da realizzare ma anche questa barriera di metallo è virtualmente impossibile da scavalcare". E anche se un atleta riuscisse a farlo "l'atterraggio sarebbe molto doloroso", ha ironizzato.
Il presidente ha sottolineato come il Muro sia stato progettato per assorbire calore in modo tale da rendere proibitiva una sua scalata. "Pensiamo di che ci potremo avvicinare alle 500 miglia (926 chilometri) entro il prossimo anno - ha dichiarato - dipenderà dalle condizioni del suolo".