Siria: raid Usa e degli alleati arabi contro Isis
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Siria: raid Usa e degli alleati arabi contro Isis

Siria: raid Usa e degli alleati arabi contro Isis

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(AGI) - Roma, 23 set. - Prima di volare a New York, alle 16,20ora italiana, per partecipare all'Assemblea Onu, Barack Obamasi rivolgera' alla nazione e agli alleati per la prima voltadopo l'avvio dell'offensiva contro gli jihadisti sunniti delloStato Islamico (Isis) in Siria. Offensiva che ha martellato inparticolare sulla roccaforte di Raqqa ed altre 20 localita'. Operazione guidata dagli Usa ma alla quale partecipano 5Paesi arabi: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania,Barhein e Qatar e nessun alleato Nato, proprio per dare maggiorrilievo possibile alla quota arabo-sunnita della "vastacoalzione" anti-Isis. L'intervento contraddistinto dall'inattesa benedizione difatto del regime siriano che, contrariamente a quantoannunciato dagli Usa, e' stato formalmente avvertitodell'inizio dell'operazione "ore prima" con una lettera delsegretario di Stato John Kerry fatta giungere a Damascoattraverso l'Iraq. Cosa molto apprezzata dal regime esostanzialmente anche dall'alleato russo tanto che Damasco si edetta pronta a collaborare con qualsiasi sforzo internazionaleper combattere il terrorismo. Isis e tutti gli altri gruppi nelmirino della 'coalizione' sono nemici di Bashar Assad. Quindiseppur nessuno nelle capitali occidentali voglia sentir parlaredi "un'alleanza", di fatto l'Occidente si trova dallo stessaparte del fronte con Damasco. Imponente lo schieramento di forze: dalle prime ore dellanotte sono stati effettuati almeno 30 sortite non solo controle postazioni di Isis, ma anche contro i qaedisti 'ortodossi'di al Nusra (che avrebbero paradossalmente subitio le maggioriperdite, almeno 50 morti, cui si aggiungono pero' come 'dannicollaterali' 8 civili, tra cui due bambini ed una donna) e lafazione meno nota ma piu' temuta a Washington dei 'Khorasan'.Questi ultimi, indicati come " stagionati veterani di alQaeda", ha spiegato il Pentagono, rappresentavano la minacciapeggiore perche stavano preparando "un imminente attacco"contro gli interessi americani e interessi occidentali. Proprioquesto ha indotto gli Usa ad accelerare. Il Pentagono non ha chiarito quanti aerei abbianopartecipato ma ha specificato che oltre a caccia-bombardieri,sono stati usati droni e sono stati lanciati almeno 47 missilida crociera Tomahawk (con una gittata di 2.500 km) da diversiincrociatori Usa nel Golfo Persico e nel Mar Rosso, dovestaziona la squadra navale della portaerei a propulsionenucleare George H. W. Bush. Nell'offensiva aerea ha fatto il suo esordio ilmodernissimo caccia F-22 Raptor di Lockeehd-Martin: in serviziodal dicembre 2005, e' un jet di superiorita' aerea di Vgenerazione, invisibile ai radar, e cosi' sofisticato che adifferenza dell'in teoria piu' moderno F-35 (al cui sviluppopartecipa tra mille polemiche anche l'Italia), non mai e' statovenduto ad alcun Paese straniero. Gli jihadistidi Isis si sono fatti vivi, avvertendo cherisponderanno all'offensiva aerea ed in particolare hannopuntato il dito contro l'Arabia Saudita (culla del wahabismo,l'interpretazione piu' intransigente dell'islam sunnita eaccusata a lungo di aver sostenuto Isis insieme all'Iraq) peraver permesso l'attacco.
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