Un giapponese di 27 anni è accusato di aver ucciso e fatto a pezzi nove persone contattate in due mesi su Twitter. Dopo una perquisizione nella sua abitazione la polizia giapponese ha scoperto i resti di nove ragazze. Il serial killer ha confessato. Si chiama Takahiro Shiraishi, i fatti sarebbero avvenuti tutti in una cittadina a 40 chilometri da Tokio, ha detto la televisione giapponese FujiTv. Gli inquirenti hanno interrogato l’uomo che avrebbe detto di aver tagliato a pezzi i corpi e gettato alcuni resti in sacchetti insieme all’immondizia ordinaria, coprendone le parti con lettiera per gatti, nel tentativo di cancellare le tracce. Altri li ha conservati in casa sua.
240 pezzi di corpi ritrovati in casa sua. L'incredibile indagine
Dove sono stati ritrovati 240 pezzi di ossa, teste e arti appartenenti a nove persone, otto donne, molte delle quali conservate nel frigorifero. Shiraishi ha compiuto una media di un omicidio a settimana, per due mesi interi. Le indagini sono nate proprio da Twitter, il social usato dal serial killer per adescare le sue vittime. La polizia ha scoperto Shiraishi mentre indagavano sulla scomparsa di una 23enne, denunciata da suo fratello.
Quest’ultimo era riuscito ad entrare nell'account della ragazza, ha letto alcuni suoi messaggi in cui la giovane diceva di voler porre fine alla sua vita, e poi, tra i messaggi privati, degli scambi con account sospetto. Quello di Shiraishi appunto, che si offriva di aiutarla a morire. Il fratello della vittima ha denunciato tutto proprio su Twitter, dove un’altra ragazza ha detto di riconoscere quell’account. A quel punto con l'aiuto della polizia ha cercato di convincerla di contattare la persona sospettata, Shiraishi, e lei ha accettato. La ragazza e il serial killer si sono incontrati in una stazione dei treni, dove lo attendeva anche la polizia. Lo hanno fermato, condotto a casa, fatto una perquisizione e poi la macabra scoperta.
"La ragazza? È nel frigorifero"
“Quando un investigatore gli ha chiesto dove fosse la 23enne lui ha risposto: nel frigorifero”, raccontano i media locali, ripresi dal Guardian. Sharaishi ha poi confessato gli omicidi delle altre ragazze scomparse, quattro di queste minorenni. "Erano tutte ragazze che avevano manifestato sui social la voglia di mettere fine alla propria vita" ha detto, e su Twitter lui diceva loro che le avrebbe aiutate. Le ha uccise tutte il giorno stesso in cui le ha incontrate. Per compiere il suo piano, ha detto di essersi trasferito di proposito nell’appartamento di Zama, vicino Tokio, il 22 agosto scorso. La sua prima donna l’ha uccisa qualche ora dopo. “Ci ho messo tre giorni per smembrarne il corpo, poi ho ucciso anche una sua amica, che la stava cercando” ha detto agli inquirenti. E di lì ha continuato, sempre con lo stesso metodo. Per nove volte. La polizia crede che lui abbia agito da solo, anche se restano molti punti interrogativi. Uno su tutti il fatto che pare che nessuno abbia notato nulla, nessun rumore, nessun grido. Il serial killer sostiene di averle uccise con il loro consenso.