Papa: folla oceanica a New York "Prego per la strage alla Mecca"
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Papa: folla oceanica a New York "Prego per la strage alla Mecca"

Papa: folla oceanica a New York "Prego per la strage alla Mecca"

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(AGI) - New York, 25 set. - Papa Francesco ha compiuto su unaJeep l'ultimo tratto del percorso tra l'eliporto di Manhattan ela Cattedrale di St Patrick, nel cuore di New York, per permettere alla folla di salutarlo. Un massiccio spiegamentodelle forze di polizia, con decine di vetture con lampeggiantiin funzione, e addirittura un camion che precedeva di due metri il mezzo di Francesco, ha pero' trattenuto a distanzal'entusiasmo della folla che certo voleva vedere il Papa piu'da vicino. Francesco ha poi percorso otto chilometri su una Fiat 500Lidentica a quella utilizzata a Washington negli ultimi giorni.Giunto a qualche isolato dalla chiesa di St Patrick, ilPontefice ha cambiato vettura, salendo su una Jeep biancaanaloga a quella che utilizza in piazza San Pietro, cioe'protetta solo da un parabrezza e aperta ai lati. Il Papa ha pregato nella Cattedrale per i "fratelliislamici", salutandoli nel giorno in cui celebrano la festa delsacrificio. E nell'occasione ha fatto riferimento alla tragediadei pellegrini musulmani schiacciati dalla calca alla Mecca:"Avrei voluto che il mio saluto fosse piu' caloroso, secondo imiei sentimenti in questo momento di preghiera" dice "mi uniscoe ci uniamo nella supplica a Dio Padre Nostro onnipotente emisericordioso". "Di fronte al popolo di Dio, avete sofferto molto, comecorpo sacerdotale, perche' tanti fratelli che hanno ferito escandalizzato la Chiesa nei suoi figli piu' indifesi", ha dettoFrancesco ai preti di New York riuniti nella Cattedrale di StPatrick. Il Pontefice ha parlato della "vergogna" che hasopportato il clero americano nel "non lontano passato" nel"non lontano passato" commentando l'espressione dell'Apocalisse "giungete dalla grandetribolazione". "Vi accompagno - ha assicurato rivolto aisacerdoti presenti nella Cattedrale - in questo tempo di doloree difficolta'; come pure ringrazio Dio per il servizio cherealizzate accompagnando il popolo di Dio". Il Papa ha messo in guardia sacerdoti, religiosi e laicidella diocesi di New York dal rischio di "farsi intrappolarenel misurare il valore dei nostri sforzi apostolici dalcriterio dell'efficienza, della funzionalita' e del successoesterno che governa il mondo degli affari". "Anche queste cosenon siano importanti!", ha ammesso il Papa ricordando che "cie' stata affidata una grande responsabilita' e giustamente ilPopolo di Dio si aspetta delle verifiche". "Ma - ha scandito -il vero valore del nostro apostolato viene misurato dal valoreche esso ha agli occhi di Dio. Vedere e valutare le cose dallaprospettiva di Dio ci richiama ad una costante conversione alprimo tempo della chiamata e, non c'e' bisogno di dirlo, unagrande umilta'. La croce ci mostra un modo diverso nel misurareil successo: a noi spetta seminare, e Dio vede i frutti dellenostre fatiche. Se talvolta le nostre fatiche e il nostrolavoro sembrano infrangersi e non portare frutto, noi seguiamoGesu' Cristo?; e la sua vita, umanamente parlando, si conclusecon un fallimento: il fallimento della croce". "A voi, religiose, sorelle e madri di questo popolo, vogliodire 'grazie', un 'grazie' grandissimo... e dirvi anche che vivoglio molto bene. Ci tengo tanto a farvelo sapere", haaggiunto Francesco esprimendo la sua "speciale ammirazione egratitudine" per le suore degli Stati Uniti. Un gesto diparticolare significato, compiuto nella cattedrale di New York,intitolata a St Patrick, dopo che nel precedemte Pontificatoinchieste vaticane avevano messo in dubbio il valore della loroattivita' apostolica. Ascoltate le parole del Papa, i sacerdotie religiosi hanno tributato un lungo applaauso alle suorepresenti. "La nostra vocazione e' vivere nella gioia", ha aggiuntoPapa Francesco nell'omelia per i vespri pronunciata "nellabella Cattedrale di St Patrick a New York, costruita in moltianni con il sacrificio di tanti uomini e donne", che haindicato come "un simbolo dell'opera di generazioni disacerdoti, di religiosi e di laici americani che hannocontribuito all'edificazione della Chiesa negli Stati Uniti".(AGI) .
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