Nsagate: Snowden "corteggia" la Svizzera, vorrei tornare a Ginevra
ADV
ADV
Nsagate: Snowden "corteggia" la Svizzera, vorrei tornare a Ginevra

Nsagate: Snowden "corteggia" la Svizzera, vorrei tornare a Ginevra

di lettura
(AGI/REUTERS) - Ginevra, 6 mar. - A Edward Snowden "piacerebbetanto ritornare in Svizzera", magari a Ginevra, un "postomagnifico" dove lavoro' per la Cia sotto copertura diplomaticaper un paio d'anni, periodo del quale conserva "alcuni deiricordi preferiti" della sua esistenza: ad affermarlo e' statala stessa 'talpa' dell'Nsagate, che ha approfittato di uncollegamento da Mosca in video-conferenza con la citta' in rivaal Lemano per lanciare un'aperta, ancorche' indiretta,richiesta di asilo politico alle autorita' elvetiche. "Pensoche per me quella svizzera sarebbe una sorta di grande opzionepolitica, a causa della storia di neutralita' che lacaratterizza", ha spiegato il giovane analista informatico Usaal pubblico del Fifdh, un festival annuale che coniuga cinema ediritti umani e che ha il patrocinio dell'Onu. Era appenastato proiettato in sala 'Citizenfour', documentario fresco dipremio Oscar sulla vita e le imprese dell'uomo alle cuirivelazioni si deve lo scandalo delle intercettazioniclandestine di massa, realizzato dalla regista statunitenseLaura Poitras. "Al pari di altri Paesi la Svizzera", haproseguito Snowden dopo averne elogiato le tradizioni diaccoglienza, tolleranza e multiculturalismo, "ha tuttora unapresenza spionistica americana attiva, anche se si tratta diattivita' illegali", ha sottolineato. Lui ne sa qualcosa, vistoche fra il marzo 2007 e il febbraio 2009 lavoro' come hackerall'ambasciata Usa presso la sede europea delle Nazioni Unite,esperienza conclusasi con il passaggio sotto l'egida dellaNational Security Agency. Snowden ha ricordato cheall'epoca della sua rocambolesca fuga verso la Russia via HongKong, maggio-giugno 2013, in cerca di rifugio si rivolse adalmeno 21 Paesi, "in maggioranza dell'Europa centrale eoccidentale", ma "sfortunatamente nessuno disse si'" a causa,secondo l'interessato, delle "interferenze politiche" da partedell'amministrazione di Washington, che gli revoco' ilpassaporto e impedi' che riuscisse a raggiungere l'Ecuador,disposto a riceverlo. Quanto a un eventuale rientro in patria,ha ribadito di escluderlo in mancanza di precise garanzie su unequo processo. "Insieme ai miei avvocati sto lavorando sodo pertentare di ottenerne di attendibili", ha raccontato. "Purtroppoil ministero della Giustizia non ha la volonta' di raggiungereun accordo. L'unica cosa che hanno detto e' che non migiustizieranno, il che rispetto a un processo equo non e'proprio la stessa cosa". Di recente Anatoly Kucherena, avvocatorusso di Snowden considerato vicino al Cremlino, ha rivelatoche delle trattative si stanno occupando due team di espertilegali, uno americano e uno tedesco. Per il momento l'exintercettatore risiede a Mosca, dove lo scorso agosto gli furinnovato l'asilo temporaneo per un triennio. (AGI)
ADV