AGI - Si sposta a Bruxelles, col Consiglio Nato-Russia di domani, lo stallo tra Mosca e Washington sulle garanzie di sicurezza globale richieste dal Cremlino per disinnescare la crisi al confine ucraino. L'escalation di tensione è stata generata dall'ammassamento di truppe russe al confine ucraino, che secondo Washington minacciano un'invasione.
Un'ipotesi sempre respinta da Mosca che a sua volta ha chiesto garanzie di sicurezza legalmente vincolanti e ad ampio raggio, a Usa e Nato, in due proposte di trattati in cui in sintesi pretende il ritiro dell'Alleanza atlantica dall'Europa orientale e l'esclusione di una futura adesione di Kiev.
Nato e Usa hanno insistito sul fatto che l'ingresso nella Nato è una decisione che spetta agli Stati sovrani e hanno promesso di preservare la politica delle porte aperte, minacciando sanzioni economiche e finanziarie contro Mosca in caso di aggressione.
Gli Stati Uniti auspicano che la diplomazia riesca a eliminare la minaccia di un intervento militare russo, senza dare molto spazio alle richieste del Cremlino che continua a negare piani d'invasione.
Il vice segretario di Stato Usa, Wendy Sherman, capo delegazione a Ginevra che oggi ha aggiornato il segretario generale della Nato Jen Stoltenberg, ha riferito che la Russia non ha presentato alcuna prova che non invaderà l'Ucraina.
Gli Usa hanno offerto mosse per una de-escalation, tra cui la disponibilità di concordare limiti reciproci alle esercitazioni militari e al dispiegamento di missili in Europa orientale, ma Sherman ha definito alcune delle richieste di Mosca "semplicemente inaccettabili".
Domani a Bruxelles, il primo Consiglio Nato-Russia dal 2014 - quando l'Alleanza interruppe la collaborazione con Mosca per l'annessione della Crimea - vedrà impegnati gli ambasciatori dei 30 Paesi membri e gli inviati russi, guidati dal viceministro degli Esteri, Aleksandr Grushko, che ha descritto l'appuntamento come "il momento della verità" nei rapporti con la Nato.
Gli europei sono intenzionati a non essere messi da parte sul dossier della sicurezza globale e la Casa Bianca di Joe Biden ha sempre sottolineato la volontà di un approccio multilaterale.
"L'impegno americano è una cosa buona, dobbiamo essere felici", ha commentato il presidente francese Emmanuel Macron, pur sottolineando che "sulla questione della sicurezza europea, il controllo degli armamenti in Europa, del vicinato, di missili che possono toccare il suolo europeo, tocca agli Stati membri stare al tavolo e decidere".
La presidenza ucraina, dal canto suo, si è detta soddisfatta degli sforzi di Stati Uniti, Russia e Nato per ridurre le tensioni, mentre il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, ha chiesto la convocazione di un nuovo vertice con Francia, Germania e Russia per risolvere il conflitto in Donbass.
Al termine dei colloqui di Ginevra - in cui la Russia ha denunciato di non aver ricevuto risposta sulle proposte di trattati - il capo delegazione della Federazione, il viceministro degli Esteri, Serghei Ryabkov, ha auspicato che "la Nato comprenda che non si può finire in un vicolo cieco e che serve fare un passo verso la Russia" sulle garanzie di sicurezza.
Se ciò non accade, ha ammonito Ryabkov senza però fornire dettagli, la sicurezza degli Stati Uniti e "dell'intero Continente europeo" potrebbe risentirne. Intanto, la Russia ha annunciato nuove esercitazioni militari a ridosso del confine ucraino.