Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha auspicato l'avvio di un allentamento delle misure di lockdown a partire da lunedì, col ministro della Salute Matt Hancock che ha ipotizzato la riapertura dei bar con tavoli all'aperto.
Nel suo primo 'question time' alla Camera dei Comuni dal suo rientro al lavoro dopo il ricovero per il Covid-19, Johnson ha ammesso che "il numero di morti in Gran Bretagna è terribile", ma ha anche confermato che domenica, in un discorso alla nazione, illustrerà il piano del governo per una graduale uscita dal lockdown, varato per arginare l'epidemia di coronavirus che ha fatto quasi 30 mila vittime nel Paese.
"Vogliamo, se possibile, procedere con alcune di queste misure lunedi'", ha affermato Johnson, assicurando alla Camera "il pieno coinvolgimento nel piano". Tutto dipenderà dai numeri del contagio: le prime riaperture saranno possibili solo se i dati confermeranno che la situazione è sufficientemente sotto controllo, mentre domani si attende il rinnovo delle restrizioni sul distanziamento sociale.
BoJo non ha fornito anticipazioni sui possibili allentamenti, ma il suo ministro della Salute ha ipotizzato la riapertura dei caffé con spazio all'esterno, sempre stando a specifiche condizioni di sicurezza. "Ci sono prove che all'aperto la diffusione del virus e' molto inferiore", ha detto Hancock a Sky News. Tra le richieste più urgenti che la popolazione rivolge a Londra vi e' anche la revoca del limite di una volta al giorno per l'esercizio fisico all'aperto.
A Westminster il premier ha incrociato le armi per la prima volta col nuovo leader del partito laburista, Keir Starmer, che ha pesantemente criticato la sua gestione del dell'emergenza sanitaria: "Lento nell'introdurre il confinamento, lento sui test e nel garantire i dispositivi di protezione individuale a medici e infermieri".
Un deputato Tory ha confessato le sue preoccupazioni a Politico: "Siamo in un mondo completamente diverso ora, a livello di opposizione e di contagio, Starmer è un avvocato e ai Comuni c'e' da aspettarsi un processo ogni settimana, con Boris nel ruolo di accusato".
Il capo del Labour non è da solo a sfidare il governo: i medici britannici hanno lanciato un appello per l'apertura di un'inchiesta pubblica sull'operato dell'esecutivo e per capire perché il Regno Unito sia diventato la nazione europea più colpita dal coronavirus, seconda al mondo per numero di decessi.
E a rafforzare la fiducia nell'esecutivo non ha certo contribuito lo scandalo che ha travolto il più stretto consigliere scientifico di BoJo, Neil Ferguson, decisivo nel convincerlo ad adottare il lockdown, quando il premier ancora minimizzava i rischi.
Dopo essere stato sorpreso dal Telegraph a violare il confinamento per incontrare due volte l'amante, una donna sposata e con due figli, Ferguson si e' dimesso dal suo incarico governativo. La Metropolitan Police di Londra (Met) ha comunque assicurato che non subirà conseguenze penali: "Il professor Ferguson ha ammesso di aver commesso un errore di giudizio e se ne è assunto la responsabilità. Non intendiamo quindi intraprendere ulteriori azioni".