Il governo francese introdurrà un sistema di quote per i migranti economici a partire dall'estate 2020. Il primo ministro Edouard Philippe ha annunciato in Parlamento un provvedimento, anticipando un programma più ampio, con una ventina di misure, che sarà presentato mercoledì ai francesi. A darne conferma, la ministra del Lavoro Muriel Pe'nicaud, intervenuta su Bfmtv e il segretario di Stato alla Gioventù, Gabriel Attal.
Le misure sono destinate a regolare i flussi di migranti economici con obiettivi modificabili di anno in anno, "per aggiustare in tempo reale le richieste delle nostre aziende", con una attenzione particolare rivolta "alle filiere in tensione", ha sottolineato l'esponente del governo.
In Francia, il numero di permessi di soggiorno rilasciati per motivi economici (quasi 34.000 nel 2018) rappresenta solo una piccola parte dei circa 260.000 concessi nel 2018. "Ci sono sempre professioni carenti di lavoratori. E' diventato un obbligo completare le risorse umane della Francia. L'immigrazione come complemento di risorse è un'opportunità per la Francia", ha sottolineato il ministro del Lavoro, citando l'esempio della Germania e del Canada dove tale provvedimento è già in vigore.
Si lavora a un elenco di professioni in crisi
In altre parole la Direzione ricerca, studi e statistiche (Dares) e l'ufficio di collocamento (Pole emploi) saranno incaricati di stilare un elenco delle professioni 'in crisi', che richiedono manodopera, aggiornando quello risalente a 10 anni fa. Successivamente l'esecutivo stabilirà "obiettivi numerici o quote" di migranti per far fronte al fabbisogno delle aziende. Una immigrazione professionale "modesta in termini di numeri e che non sara' scelta in funzione del Paese di origine", ha precisato Pe'nicaud.
L'elenco delle professioni sarà aggiornato annualmente, con una lista delle necessità in manodopera per ogni mestiere e ogni territorio, per coprire i posti vacanti. L'esponente di governo ha anche assicurato che "la priorità per noi è puntare alla formazione in modo da attingere prima a quanti cercano lavoro e vivono già sul territorio nazionale".
Le altre misure in arrivo
In giornata il premier Philippe presenterà altre misure al termine di un Comitato interministeriale sull'immigrazione convocato in mattinata a Matignon. Sono anche il frutto di uno studio realizzato da deputati della maggioranza parlamentare incentrato su diritto d'asilo, diritti e doveri degli immigrati, integrazione e questioni internazionali.
Il mese scorso Assemblea nazionale e Senato hanno tenuto un ampio dibattito sull'immigrazione, elaborando una serie di proposte che confluiranno in parte nel piano di governo. Tra le altre misure in arrivo, l'accesso ai servizi sanitari di base per i richiedenti asilo, entro tre mesi.
La proposta scatena le polemiche
Intanto la notizia sta già scatenando polemiche politiche, tra plausi con riserve a destra e critiche della sinistra. "Il sistema di quote è una buona idea, ma agire è meglio. Emmanuel Macron chiacchiera in merito senza passare all'azione", ha dichiarato a Sud Radio il deputato di Les Re'publicains (LR), Aure'lien Pradié, chiedendo al presidente di organizzare un dibattito in Parlamento per portare a termine correttamente il progetto. "Siamo favorevoli se si tratta di limitare l'immigrazione. E' comunque un provvedimento insufficiente e serve una riforma in profondità" ha aggiunto il vice presidente LR, Guillaume Peltier, ai microfoni di Europe 1.
La destra conservatrice francese vorrebbe limitare l'assistenza sanitaria pubblica ai soli casi di emergenza e sollecita provvedimenti sull'espulsione di quanti non abbiano ottenuto il diritto d'asilo oltre a sollecitare una lotta accanita contro i trafficanti.
Il sistema di quote viene criticato dalla sinistra, che denuncia una "stigmatizzazione dei richiedenti asilo", ha dichiarato Vale'rie Rabault, presidente del gruppo socialista all'Assemblea nazionale. "Invece di incoraggiare la stigmatizzazione di alcuni dei nostri concittadini, il premier dovrebbe affrontare alcuni nodi della nostra Repubblica, con diritti e doveri che dovrebbero essere gli stessi per tutti" ha sottolineato Rabault all'emittente Public Se'nat.
"Dopo aver attaccato la salute delle persone migranti, ledendo ai loro diritti, ora il governo introduce delle quote. Non rinuncia a nulla pur di stigmatizzare una parte della popolazione. Cerca di arginare l'estrema destra, ma questa misura e' solo una spugna", ha twittato Ugo Bernalicis, deputato della France Insoumise (sinistra radicale).
Valutazione positiva invece per l'europarlamentare di Europe Ecologie-Les Verts, Yannick Jadot, secondo cui il metodo delle quote "potrebbe consentire di uscire dal fantasma dell'invasione per mostrare che la nostra società ha bisogno di migranti economici, anche perché spesso le loro storie sono storie di successo di chi crea lavoro e ricchezza nel nostro Paese".