Il Manchego, nella regione spagnola della Mancia – quella dei mulini a vento e don Chisciotte – è un formaggio di pecora a pasta compatta, caratterizzato da una stagionatura che può raggiungere i ventiquattro mesi. Novemila chilometri più a ovest, in Messico, lo stesso nome campeggia sugli scaffali dei supermercati e indica le fette di formaggio di mucca, molto più economiche, spesso utilizzate per farcire le quesadillas, cioè le tortillas di mais.
Un nome solo per due prodotti, molto differenti, di cui uno – quello spagnolo – si può vantare della denominazione di origine protetta da più di vent’anni.
Il nocciolo della questione sta proprio qui, nell’utilizzo della stessa etichetta per i due prodotti caseari. E la Spagna sta cercando di proteggere la sua specialità dalle imitazioni, un po’ come in passato ha fatto l’Italia nei confronti del parmigiano e del prosciutto di Parma. La questione oramai è al centro di una disputa che coinvolge l’intera Unione Europea. A Bruxelles, a fine anno, il segretario messicano all'economia Ildefonso Guajardo ha infatti incontrato Cecilia Malmstroem, commissario europeo per il commercio, per trovare un accordo commerciale tra i due partner che aggiornasse quello in vigore dal 2000. Le trattative vanno avanti dal dicembre 2016, ma anche l’ultima settimana di colloqui si è conclusa senza arrivare alla firma.
“Quello messicano è insipido”
In attesa di raggiungere l’accordo commerciale, la polemica prosegue su toni che si fanno sempre più accesi. Ismael Álvarez de Toledo, il presidente della Fratellanza del Manchego, un’associazione spagnola che tutela questo formaggio, ha attaccato l’omonimo messicano: “È insipido, l’unica cosa che condivide con il nostro è il nome. Ma è un nome falso”.
Il problema, naturalmente, non è soltanto terminologico. Álvarez è convinto che questa confusione arrechi un danno consistente all’economia spagnola, come riporta il Guardian: “Se proviamo a vendere il nostro Manchego a Miami, o in un altro posto dove la comunità messicana è forte, al prezzo di 15 dollari al chilo, la gente non lo comprerà perché potrà trovarlo a 7 dollari”.
“I due prodotti possono coesistere”
Dall’altra parte dell’oceano non la pensano allo stesso modo. Miguel Ángel García Paredes, il presidente del Canilec, la Camera che protegge gli interessi degli industria del latte messicana, difende il suo formaggio: “Chi vuole consumare il Manchego spagnolo andrà direttamente in un negozio di specialità gastronomiche, e non potrà confondersi con quello messicano. Sono due prodotti completamente diversi che condividono un nome. Secondo noi possono coesistere”.
Le dimensioni del mercato
Secondo Santiago Altares, il segretario dell’ente che protegge la denominazione Dop del Manchego, la Spagna esporta in Messico circa 80 tonnellate di formaggio all’anno. La Canilec, dall’altra parte, assicura che la quota di mercato è in mano ai produttori locali: “Il 97% del Manchego consumato nel nostro paese è quello messicano, per un valore complessivo di 5.000 milioni di pesos”, riporta El Pais. Tradotto in euro, qualcosa come 215 milioni.