Washington - Il padre di Omar Mateen, il 29enne di origini afghane che all'alba di domenica ha compiuto la strage a Orlando, in Florida, ha chiesto pubblicamente scusa per il massacro compiuto dal figlio. Ma nel passato aveva espresso simpatie per i movimenti fondamentalisti islamici e aveva anche fatto accuse agli Usa. Il tutto pubblicamente, registrando decine di episodi (ognuno lungo circa un'ora) del suo 'Durand Jirga Show', un bizzarro programma su un canale chiamato Payam-e-Afghan, che trasmette dalla California. I video, in cui Mateen senior parla in 'dari' su una quantita' di argomenti diversi, sono stati postati su YouTube tra il 2015 e il 2016; e danno un'immagine piuttosto confusa dell'uomo che, poche ore dopo il massacro, ha comunque voluto ribadire che il figlio non avesse alcuna motivazione religiosa e che era "un ragazzo molto bravo", che "onorava la vita e rispettava i suoi genitori". "Non so cosa l'abbia indotto a fare tutto questo, lavorava in un'azienda e l'azienda gli aveva dato una pistola", ha aggiunto in un video pubblicato su Facebook poche ore dopo la strage. "Non sapevo che nutrisse odio".
I video registrati nel passato da Seddiqque Mateen mostrano un uomo con un'accesa passione politica: in uno fa finta di essere il presidente afghano (e ordina all'esercito l'arresto della leadership passata e presente, a cominciare da Hamid Karzai e Ashraf Ghani); in un altro, il piu' recente, registrato lo scorso maggio, annuncia la sua candidatura alla presidenza a Kabul (ma le elezioni c'erano state un anno prima). In un altro episodio, si schiera con i talebani afghani, apprezzando il fatto che mettano in difficolta' il governo pakistano: "I nostri fratelli in Waziristan, i nostri fratelli guerrieri nel movimento talebano e i talebani afghani si stanno levando". "Inshallah, la Durand Line (la linea di demarcazione tra Pakistan e Afghanistan) sara' presto cancellata". Subito dopo l'attentato l'anziano Mateen ha voluto prendere pubblicamente le distanze dal figlio e ha sottolineato la sua contrarieta' a ogni forma di violenza. Intervistato dalle emittenti americani, Mateen ha raccontato che aveva visto il figlio un paio di giorni prima della strage: "Non ho notato nulla di diverso rispetto al solito. E quindi sono profondamente confuso, rattristato e molto inquieto. Io ho cara la mia famiglia ma tutta la mia famiglia e' vicina a quanti hanno perso i loro figli. Prego per loro e voglio esprimere la mia vicinanza a tutti. Non approvo nessun tipo di violenza, di nessun tipo e natura. Gli ho dato la migliore istruzione possibile: viveva da solo, non con noi. Quello che e' successo e' stato un'enorme sorpresa e se oggi fosse vivo gli farei una sola domanda: 'Perche' lo hai fatto?'". (AGI)