Migranti: scontri in Ungheria Polizia usa lacrimogeni
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Migranti: scontri in Ungheria Polizia usa lacrimogeni

Migranti: scontri in Ungheria Polizia usa lacrimogeni

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(AGI) - Budapest, 16 set. - Cresce la tensione al confine traUngheria e Serbia. La polizia ungherese ha lanciato gaslacrimogeni per disperdere i migranti che erano riusciti asuperare la barriera al confine con la Serbia. Secondo quantoriferito dalle autorita' di Budapest, un gruppo di "violenti"ha sfondato la recinzione ed e' stato affrontato dagli agentiin tenuta anti-sommossa. La polizia "sta adottando le misurelegittime e proporzionate per proteggere il confine del Paese ela frontiera esterna dell'Unione europea", hanno sottolineatole autorita' ungheresi. Agenti della polizia ungherese, intenuta anti-sommossa, sono schierati con cannoni ad acqua emezzi blindati lungo in confine con la Serbia, dove sonoaccalcati i migranti che tentano di proseguire il loro viaggioverso l'Austria e la Germania. I profughi sono stati bloccatidalla recinzione di filo spinato, piazzata dal governo diBudapest. "Ci sono persone armate di tubi e bastoni che tentanodi entrare in territorio ungherese", ha riferito un portavocedella polizia, sottolineando che si tratta di "un gruppoviolento di migranti illegali non identificati". Intanto e'arrivata la Prima condanna in Ungheria per un migrantearrestato per essere entrato illegalmente nel Paese, secondo lanuova legge entrata in vigore il 15 settembre. Si tratta di uniracheno, identificato come Swadi Talib. L'uomo e' statoprocessato per direttissima ed espulso dal Paese per un anno."Questo e' un messaggio per gli altri, per i potenzialicolpevoli che non dovrebbero commettere questo crimine", haaffermato il giudice Krisztian Kemenes. I primi 250 migrantiammassati al confine serbo-ungherese sono stati trasferiti inun centro di accoglienza a Kanjiza, in Serbia. Lo riferisce ilportavoce locale dell'Unhcr, aggiungendo che altri 2.000rifugiati sono ancora accampati davanti alla barriera erettadalle autorita' magiare per sigillare la frontiera. Circa1.000 migranti si sono messi in marcia a Salisburgo verso ilconfine tedesco dopo aver atteso invano di salire a bordo ditreni. Il presidente della Repubblica d'Austria,. HeinzFischer, ha affermato che "Bisogna far partire il possibilegli hotspot: tutti dobbiamo tirare la corda il prima possibilesu questo aspetto". Fischer ha ribadito la posizione del suoPaese che, insieme alla Germania ha chiesto ieri ancheall'Italia di accelerare i tempi per il riconoscimento deimigranti in arrivo. Intervistato da Sky dopo l'incontro con ilpresidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Fischerribadisce che "l'Europa ha la forza e la volonta' di affrontareil problema dell'emigrazione che e' epocale, ma va risoltotutti insieme". Per Fischer "lo sforzo delle redistribuzionedei flussi migratori deve essere assunto da tutti i 28 Paesieuropei, non solo da sette-otto poi abbandonati a se stessi:serve uno sforzo collettivo comune". Angela Merkel, assicura Fischer, non ha frenatosull'accoglienza, ma "ha voluto dare piu' rilevanza aglihotspot che ora hanno maggiore rilievo per canalizzare iflussi". Quanto al rapporto tra Austria e Italia su questoargomento, "non c'e' nessun rischio di raffreddamento deirapporti, e' un problema in cui siamo in mezzo, la cosa varisolta giorno per giorno ed e' normale che ci possano esserepiccole differenze". Ue: esperti in Sicilia e hotspot gia' avviatiGli esperti delle agenzie Ue Frontex, Easo, Europol ed Eurojustsono gia' operativi in Sicilia per gestire, assieme aifunzionari italiani, le attivita' di registrazione dei migrantiin arrivo sulle coste italiane per individuare chi ha dirittoallo status di profugo. Lo ha sottolineato la portavoce dellaCommissione europea, Natasha Bertaud, assicurando che da questopunto di vista "gli hotspot stanno cominciando a funzionarecome previsto" e che "dal primo ottobre cominceranno i primitrasferimenti di richiedenti asilo da Italia e Grecia",nell'ambito del primo schema che prevede la redistribuzione di40 mila rifugiati, come stabilito nello scorso mese di luglio(di cui 24 mila dall'Italia). L'agenda europeasull'immigrazione presentata dalla commissione nello scorsomaggio prevedeva la realizzazione di "hotspots" per "portareun'assistenza immediata agli Stati esposti, in prima linea, apressioni migratorie sproporzionate alle frontiere esternedell'Ue". I rappresentanti delle agenzie europee per il dirittodi asilo (Easo), per il controllo delle frontiere (Frontex), dicooperazione di polizia (Europol) e giudiziaria (Eurojust)collaborano con le autorita' nazionali "per aiutare i paesi adadempiere agli obblighi previsti dalla legislazione Ue eidentificare rapidamente, registrare e prendere le improntedigitali dei migranti in arrivo". Attraverso gli hotspot, sara'possibile attuare la redistribuzione temporanea dei profughi, i40 mila che sono gia' stati decisi dall'Unione europea. Italiae Grecia, secondo tale piano, sono i primi paesi in cui glihotspot sono operativi. In Italia, in particolare, il quartiergenerale del sistema e' a Catania, e coordina il lavoro dei 4porti identificati come hotspot: Pozzallo, Porto Empedocle,Trapani e Lampedusa. In ognuno di questi, la capacita' diaccoglienza e' di 1.500 persone, per poter procedere alla loroidentificazione, registrazione e presa di impronte. Entro lafine dell'anno, ci saranno anche due altri hotspot a Augusta eTaranto. (AGI)
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