L'aereo è in overbooking. Passeggero trascinato fuori dal volo United
Tre agenti della polizia aeroportuale di Chicago trascinano via un medico di origini asiatiche. La compagnia crolla in borsa e chiede scusa

Un incolpevole passeggero di un volo della compagnia area americana United Airlines, un medico di origini asiatiche, che doveva effettuare un intervento, è stato costretto a lasciare il posto dove era già seduto e con le cinture allacciate per un problema di overbooking. In poche ore la compagnia è arrivata a perdere il 3% in borsa ed è stata costretta a chiedere scusa con un tweet.
United CEO Oscar Munoz: I’m sorry. We will fix this. https://t.co/v8EPGsiDCi pic.twitter.com/eOPiYcagvo
— United (@united) 11 aprile 2017
La sua storia è diventata tra le più diffuse sul web dopo che sui siti è apparso questo video in cui si vedono ben tre agenti della polizia aeroportuale di Chicago iniziare a strattonare il medico per poi sollevarlo di peso dal sedile e trascinarlo via. L'uomo di mezza età, inizia ad urlare mentre altri passeggeri rivolti agli agenti dicono: "Ma che state facendo, perché?" ed alcuni riprendono le immagini, che hanno ormai fatto il giro della rete.
Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev - Agi
Da ultimo un solo agente lo porta via trascinandolo a terra a peso morto per il corridoio della cabina fino al portellone di ingresso.
La società, che ha venduto più posti di quanti ne fossero materialmente disponibili, ha provato a difendersi spiegando di aver chiesto volontari disponibili a cedere il posto del volo che ieri doveva decollare da Chicago alla volta di Louisville in Kentucky. La polizia è stata chiamata quando la vittima di questo trattamento brutale si è rifiutata di alzarsi e cedere il posto regolarmente, prenotato, acquistato e per il quale - trovandosi già a bordo - aveva svolto tutte le procedure di imbarco senza che nessuno dello staff della United Airlines di dicesse nulla.
Il video diventato virale su Twitter
Su Twitter l'hashtag #United è diventato in poco tempo trend topic, lo stesso su Facebook e Google. Per la United si tratta di un nuovo incidente dopo che a fine marzo a due adolescenti, figlie di dipendenti della compagnia, venne impedito di salire a bordo perché indossavano leggings.
Tyler Bridges, tra quanti hanno 'postato' il video su Twitter, ha scritto che "non è stato un buon modo di trattare un medico che stava cercando di andare al lavoro perché loro (a United, ndr) aveva venduto piu' biglietti dei posti disponibili". Il passeggero/testimone ha anche descritto che l'episodio ha causato "forte disagio" ai passeggeri e ha scatenato "il pianto dei bambini".
@united @CNN @FoxNews @WHAS11 Man forcibly removed from plane somehow gets back on still bloody from being removed pic.twitter.com/njS3nC0pDl
— Tyler Bridges (@Tyler_Bridges) 10 aprile 2017
La United chiede scusa per l'overbooking
United Airlines prima si è limitata a sostenere che quando "il cliente a cui era stato chiesto di lasciare il posto volontariamente si è rifiutato, agli agenti è stato chiesto di venire al cancello di imbarco", ha riferito il portavoce Charlie Hobart citato dal Chicago Tribune, che ha chiuso "chiedendo scusa per l'overbooking" ma non per il trattamento subito dal passeggero cacciato in malo modo.
...e poi anche per le maniere forti
Ma con il passare delle ore e l'aumentare delle critiche a United, l'Ad della compagnia, Ocar Munoz, ha rilasciato una dichiarazione leggermente più empatica: "Questo è stato un evento sconvolgente per tutti noi qui alla United. Mi scuso per aver dovuto spostare questi clienti (oltre al medico c'era anche la moglie che aveva accettato di scendere, ndr). La nostra squadra sta lavorando con le autorità e stiamo conducendo una verifica dettagliata di quanto è successo".
In caso di più prenotazioni scelgono le compagnie chi far scendere
Le compagnie aeree, in base alle regole del ministero dei Trasporti Usa, hanno il diritto di far scendere i passeggeri dei voli in overbooking offrendo loro un risarcimento se non ci sono persone che volontariamente accettano di cedere il posto. Il problema che la scelta è demandata, apparentemente senza alcun criterio prestabilito, al personale di bordo.